Londra, 4 agosto 2012  - Il passato che non passa, solo per la Germania. Nadja, l’atleta cacciata dalle Olimpiadi, aveva sette mesi quando cadde il ‘Muro’, nel novembre dell’89. Sa ben poco, probabilmente, del Terzo Reich, come gran parte dei suoi coetanei a est e a ovest.

L’ignoranza è una colpa, certo, ma nessun altra squadra avrebbe reagito in maniera così drastica. A Londra, durante la cerimonia d’apertura, un funzionario della federazione sportiva di Berlino fu sorpreso dall’obiettivo mentre salutava i suoi atleti a braccio teso (VIDEO).

Un saluto nazista, denunciarono subito i tabloid britannici, per cui la guerra è sempre finita ieri. Come volete che salutasse? Era un effetto dell’istantanea, inoltre il braccio era il sinistro. Solo un tedesco pazzo potrebbe salutare in pubblico come il laziale Di Canio. Anche Philipp Jenninger, presidente del Bundestag, nel novembre dell’88 pronunciò un fatale discorso. Pessimo oratore, sbagliò le pause, e sembrò che una citazione fosse un suo personale elogio per Hitler. Come credere che potesse essere un nazista? Eppure, ancor oggi molti all’estero ne sono convinti.

A 67 anni dalla fine del Reich, la Germania non si libera dal suo passato. Si possono accusare i nipoti dei responsabili di quei crimini orrendi? La colpa è individuale, resta il dovere di non dimenticare. Io, come siciliano, non sono colpevole per la mafia. E non mi vergogno, mi arrabbio.

Per i tedeschi è diverso. So che la Germania in cui vivo gode in questi giorni di scarse simpatie. Il 21 giugno, il britannico ‘Sun’ paragonò la Merkel a Hitler. E la Cancelliera viene ritratta con i baffetti del Führer o l’elmo chiodato, fa lo stesso, a Varsavia o a Madrid. Si scrive che se Berlino pagasse i debiti di guerra alla Grecia, sarebbero risolti i guai di Atene. Peccato che lo abbia già fatto (nel 1953), e comunque pur rivalutati a 70 miliardi di euro, non basterebbero. E dovremmo contribuire anche noi, gli italiani «brava gente».

La Germania diventa un capro espiatorio. Colpevole ieri, e colpevole oggi della crisi, nata in realtà negli Usa. Si rinfaccia alla Merkel di non aiutare, ma se aiuta e desidera controllare come vengono impiegati i suoi euro, la si accusa di voler dominare l’Europa, come Hitler con i suoi panzer. Quest’ossessione per i tedeschi nostalgici è un guaio per tutti noi. L’Europa unita è nata dalle rovine della guerra per evitare che il passato si ripeta. Non dobbiamo sfruttare il passato per rovinare il presente.