{{IMG_SX}}Parigi, 20 giugno 2008 - A due anni dal ritiro, Zinedine Zidane torna a parlare di calcio. In un'intervista al quotidiano Le Figaro, l'ex stella della Nazionale francese ha sottolineato l'importanza degli anni passati alla Juventus.

"La mentalità vincente - ha detto Zidane - l'ho imparata alla Juve. Soltanto lì ho capito che vincere era un obbligo, fare parte di uno dei più grandi club del mondo ti pone l'imperativo del risultato. Quando perdevamo, era un dramma. Il calcio è semplice: quando lo si pratica ad alto livello, ogni tre giorni c'è una nuova partita. E questo ti fa scendere in fretta con i piedi per terra dopo una vittoria. E quando perdi, sei obbligato a lavorare più duramente".
 

Zidane ha raccontato come, dopo il ritiro, sia uscito dall'ambiente. "Per un anno ho completamente ignorato il calcio. Non ho più guardato una partita, non ho più seguito le competizioni, non ho più aperto un giornale. Ora, con Euro 2008, sono tornato a vederlo. Ho seguito quasi tutti gli incontri".

Ma il suo passato di star del pallone non sembra mancargli. "Ho messo la parola fine a quell'epoca e non rimpiango niente. Oggi, forse, l'unica cosa che mi manca è l'adrenalina che si sente prima di entrare ni campo. Ma tutto quello che gira intorno al calcio - ha aggiunto - non mi manca per niente. L'ho accettato perché fa parte del gioco, ma non vedevo l'ora che finisse".

A riempirgli la vita, ora sono i suoi quattro bambini: "Mi rendono felice. Ed educarli è un mestiere a tempo pieno".