{{IMG_SX}}Torino, 13 febbraio 2008  – Giovane, bella, vincente. E sempre con il sorriso sulle labbra quasi per nascondere quella timidezza che forse la rende più umana. E’ questa Carolina Kostner. A 21 anni appena compiuti, la campionessa europea di pattinaggio di figura (titolo appena conquistato a Zagabria) è un fiume in piena. Di lei si è detto tanto, ma ogni volta incontrarla è sempre un piacere e una sorpresa. Sono da poco passate le 15 e la giovane campionessa si presenta, una troupe di Juventus Channel le consegna una felpa bianconera e lei accetta di buon grado, essendo tifosa della Vecchia Signora. Come ormai le capita da un po’ di tempo a questa parte, Carolina non ha saputo resistere al fascino di Torino, forse la sua seconda casa. E stasera gli occhi dei torinesi saranno tutti per lei (il Palavela è esaurito da giorni), per vederla danzare e volteggiare sulle note di Giovanni Allevi nel “San Valentino Galà Lancia Ice” insieme ad Evgeni Pluvchenko, l’altro mostro sacro del pattinaggio di figura.

Ciao Carolina, quando Torino chiama, tu rispondi sempre presente?

“Sono legata tantissimo a questa città, ci ritorno sempre volentieri. E poi sono iscritta al Dams, è la mia università, almeno una volta al mese sono qui”.

Torino vuol dire anche Juventus?

“E sì, sono una grande tifosa. I colori bianconeri mi sono entrati subito nel cuore. Quando non ho la possibilità di guardare la partita in televisione, il giorno dopo vado subito a cercare un giornale per vedere i risultati. Quando ero più piccola avevo l’abitudine di prendere delle gomme da masticare in cui c’erano le figurine dei calciatori, quando non trovavo una della Juventus la buttavo”.

Qual è il giocatore che le piace di più?

“Senza togliere nulla agli altri, il mio preferito è Gigi Buffon. E’ un grande atleta, da campione del mondo è rimasto in serie B con la Juventus, dimostrando di non essere attaccato solo ai soldi, ma di amare lo sport e le sfide. Non era facile, anche per questo Gigi è grande”.

Appunto lo sport. Tu vieni da una famiglia di atleti (Isolde Kostner è la cugina, ndr), quanto ha inciso questo nella tua scelta?

“Direi tantissimo. La mia mamma era pattinatrice, mio padre giocatore di hockey (capitano della nazionale italiana, ndr). La prima volta che sono stata sul ghiaccio, mio papà era appena tornato dalla Finlandia e mi aveva portato un vestitino come regalo di Pasqua. Dovevo provarlo a tutti i costi, siamo andati in pista. Avevo 3 anni e da quel momento non sono più uscita”.

Pochi centimetri più in là, c’è un grosso cuore rosso. E’ un regalo del tuo fidanzato?

“No (arrossisce, ndr), lo ha fatto mio padre, è di legno, lo utilizzerò questa sera sul ghiaccio nell’esibizione. E’ un bel regalo”.

Perché il pattinaggio di figura? C’è lo zampino della tua mamma?

“Sì, lei ha fatto per tanti anni la maestra a Brunico, ed io ho iniziato a fare i corsi, perchè voleva che facessi del movimento il pomeriggio. Ho continuato e fortunatamente siamo ancora qui”.

A soli 21 anni ha vinto già tanto?

“Nella vita si può sempre migliorare, io punto in alto. Qualche giorno fa, ho bissato il titolo europeo a Zagabria, adesso voglio i Mondiali. Sto lavorando tanto, non ho un attimo di tregua, vorrei realizzare questo sogno”.

Qual è stato il momento più bello in pista?

“Ce ne sono stati tanti, quello che ricordo in particolare è il Gran Prix proprio qui a Torino

Obiettivi per il futuro?

“I mondiali di Goteborg il 17 marzo e gli esami all’università. Mi accontento di poco (sorriso, ndr)”.