{{IMG_SX}}Mesa, 19 novembre 2007 - Mike Tyson è stato condannato a 24 ore di carcere ed a tre anni con il beneficio della condizionale per possesso di droga e guida sotto l'effetto di stupefacenti. Il pugile newyorchese, ex campione del mondo dei pesi massimi, è stato condannato oggi da un tribunale di Mesa, in Arizona.

 

Nel mese di settembre Tyson si era dichiarato colpevole accettando un capo di imputazione legato al reato penale di possesso di cocaina ed un'altra imputazione connessa al reato amministrativo di guida sotto l'effetto di stupefacenti. Le incriminazioni scattarono in seguito ad un fermo stradale a Scottsdale, in Arizona, eseguito nel dicembre dello scorso anno.

 

Secondo il racconto di un agente 'Iron Mike' al momento del fermo era visibilmente confuso e stava togliendo polvere bianca dal cruscotto della sua Bmw nera. Il 41enne Tyson, che da poco aveva lasciato un locale notturno, venne trovato in possesso di bustine di cocaina sistemate in una tasca dei vestiti e nella sua automobile. Le incriminazioni formulate contro l'ex pugile avrebbero potuto portare ad una condanna massima a quattro anni e tre mesi di carcere.

 

Tyson in seguito ammise di essere tossicodipendente e di assumere anche marijuana e l'antidepressivo Zoloft. L'ex pugile affermò di assumere cocaina fumandola in sigarette Marlboro. "La uso ogni qualvolta riesco a metterci le mani", disse. Tyson dopo l'arresto in Arizona si trasferì in un centro specializzato per uscire da quelle che il suo avvocato definì "varie dipendenze".

 

Oggi la giudice del Tribunale Superiore, Helene Abrams, si è detta colpita dallo sforzo compiuto dall'ex pugile. "Lei ha lavorato per affrontare la sua dipendenza ed il suo comportamento autodistruttivo", ha detto il giudice Abrams rivolgendosi all'ex campione. Il pubblico ministero della Contea, Andrew Thomas, dopo l'ammissione di colpevolezza di Tyson aveva chiesto il carcere per 'Iron Mike' ricordando in particolare la condanna per stupro subita nell'Indiana nel 1992. Thomas ha anche sottolineato come Tyson nel 1999 si fosse rimesso al volere di una corte del Maryland di fronte ad accuse di aggressione. Secondo il suo avvocato, David Chesnoff, Tyson non ha mostrato ricadute in 29 controlli sostenuti dopo l'arresto. Chesnoff ha anche spiegato che l'ex campione del mondo ha frequentato riunioni di alcolisti e tossicodipendenti anonimi. In favore di Tyson si sono espresse anche due sue ex mogli, che hanno scritto alla corte chiedendo clemenza.

 

Originario di uno dei quartieri più poveri di Brooklyn, Tyson nel 1986 divenne a 20 anni il più giovane iridato di sempre nella storia dei pesi massimi mettendo knockout Trevor Berbick. Quattro anni dopo il pugile newyorchese perse la cintura iridata a vantaggio di James 'Buster' Douglas. Nel 1997 la carriera di Tyson toccò il punto più basso: durante un atteso combattimento con Evander Holyfield l'ex campione del mondo strappò un brandello di orecchio al suo avversario con un morso. In seguito Tyson tentò a più riprese di risollevarsi ottenendo però scarso successo in diverse esibizioni, spesso contestate.

 

"Mi assumo la responsabilità delle mie azioni", ha detto Tyson rivolgendosi a bassa voce alla giudice Abrams prima della lettura della sentenza. L'ex campione del mondo dei pesi massimi, che inizierà domattina a scontare le 24 ore di reclusione stabilite, ha poi lasciato il tribunale senza parlare con i giornalisti. Il pubblico ministero Shane Krausner aveva domandato una condanna ad un anno di reclusione, affermando che Tyson oltre a non essere nuovo a simili incriminazioni in passato era stato condannato per un crimine violento. "Secondo i miei calcoli questa è la sua quarta o quinta chance", ha detto Krausner al giudice.