{{IMG_SX}}Milano, 3 giugno 2007 - Quando suona la campanella dell'ultimo Giro, Danilo Di Luca ordina ai suoi il rompete le righe perche' eventuali distacchi sarebbero neutralizzati. La Liquigas si fa da parte e lascia spazio alle squadre dei velocisti, e dunque alla Milram, che pilota Alessandro Petacchi alla sua quinta perla al Giro. Il 'Killer' abruzzese, ovviamente, non partecipa alla volata ma inizia a far festa sul serio, per quella maglia rosa che non si togliera' di dosso per un pezzo, per una vittoria al 90esimo Giro d'Italia che, dopo la Liegi-Bastogne-Liegi, lo consacra campione vero, sia si corra per un giorno che per tre settimane.

 

La sua passerella e' durata per tutta la ventunesima tappa, dividendosi tra gli abbracci ai compagni e i complimenti dei rivali come, ad esempio, la maglia bianca di miglior giovane del lussemburghese Andy Schleck e il gregario di lusso Eddy Mazzoleni, che a Milano completano il podio rosa. "Era tanto che ci scommettevo e ci sono riuscito - dice con un sorriso grande cosi' Di Luca, il piu' meridionale dei vincitori al Giro - Sono stati 185 chilometri trionfali e me la sono goduta per piu' di quattro ore. Tra Spoltore e Pescara faremo tante feste ed e' giusto che sia cosi', dopo ventuno giorni. Ho realizzato un sogno da quando ero bambino e, ad otto anni, avevo quella bici dipinta d'oro".

 

Al traguardo ci sono mamma Maria e papa' Alfredo, commossi e felici come il loro Danilo, che nell'albo d'oro subentra ad Ivan Basso, che non ha potuto difendere il successo del 2006 per le sue implicazioni nell'Operacion Puerto. Se Di Luca e' al settimo cielo, anche Alessandro Petacchi puo' partecipare alla festa per la volata con cui, per la terza volta, si impone sul circuito di Milano. Ventiquattro tappe al Giro, come Merckx e Saronni, il quinto centro in questa corsa rosa che l'ha visto rinascere dopo il lungo 'limbo' per quella rovinosa caduta di quasi un anno fa a Namur. "Penso di essere stato il piu' forte - spiega lo spezzino della Milram dopo aver battuto l'argentino Richeze e il campione del mondo Bettini - e sono contento di essere arrivato a Milano. Ha ragione Di Luca: il Tour sara' anche piu' importante ma il Giro e' piu' bello".

 

Ale-Jet chiude il suo Giro con uno sprint di rara bellezza: "Dodici mesi fa - ricorda - ero sul divano ingessato a vedere questa corsa. Ho fatto tanti sacrifici e ho meritato di vincere qui con la maglia ciclamino". Una festa per due a Milano: meglio di cosi' il Giro degli italiani non poteva finire.

 

Questa la classifica generale finale della novantesima edizione del Giro d'Italia:

 

1) Danilo Di Luca (Liquigas, Ita) in 92h59'39" (media di 37,521 km/h);

2) A. Schleck (Lus) a 1'55";

3) Mazzoleni (Ita) a 2'25";

4) Simoni (Ita) a 3'15";

5) Cunego (Ita) a 3'49";

6) Ricco' (Ita) a 7'00";

7) Petrov (Rus) a 8'34";

8) Bruseghin (Ita) a 10'14";

9) Pellizotti (Ita) a 10'44";

10) Arroyo (Spa) a 11'58";

12) Savoldelli (Ita) a 13'30";

14) Piepoli (Ita) a 17'40";

16) Garzelli (Ita) a 19'39".