SANREMO / "Costo il giusto ma sono preziosa". Arisa, la valletta dieci e lode

Conduttrice dopo la vittoria: "Sminuita? No, orgogliosissima"

Arisa (Ansa)

Arisa (Ansa)

Roma, 19 gennaio 2015 - Arisa, come si vestirà a Sanremo?

"Ah bè, iniziamo parlando di vestiti? Mi vestirò elegante. Lei sa che Sanremo è una kermesse che tira dentro tanti aspetti, compresa l’eleganza. Io cercherò di essere elegante".

Ha detto che ultimamente si era troppo “imbeigita” (nel senso di color “beige” al quale attribuisce evidentemente non spiccata personalità) e che vorrebbe ritrovare un po’ la ragazza estrosa degli esordi...

"La prima volta che apparvi sul palco dell’Ariston (2009, “Sincerità”) ero un fumetto, labbra e unghie in vista, un lavoro cromatico molto accurato che avevo fatto tutto da sola. Col tempo però mi sembrava che questo mio aspetto troppo particolare impedisse di vedere l’interprete, così mi sono “spogliata” via via, ho cercato un’immagine che fosse il più essenziale possibile. Ecco, a Sanremo vorrei tornare alla felicità di farmi bella. Essere belli è una questione di affetto per sé e per gli altri".

Lei a Sanremo ha debuttato fra i Giovani, vincendo, nel 2009. Nel 2012 con “La notte” è arrivata seconda fra i Big (dietro Emma), e l’anno scorso con “Controvento” ha vinto il Festival. Non le sembra sminuente tornare ora su quel palco come valletta?

"Sminuente... Non so perché siate tutti fissati con questa cosa dello sminuente. Ma sminuente di che? Io vengo dal Sud, da una famiglia molto umile, mia madre magari va ancora a fare le pulizie nelle case, magari ora neanche più per soldi, ma per altruismo e comunque non c’è nulla di cui vergognarsi. Valletta, co-conduttrice, mannequin: chiamateci come vi pare, non vedo cosa ci sia di sminuente a prendere parte allo spettacolo più importante della tv italiana, a far parte di un evento che è della cultura popolare".

È che lei è una cantante...

"Ma io mica smetto di cantare. Ho sempre fatto altre cose, oltre le canzoni: ho scritto, ho fatto cinema, ho fatto tv. Un artista deve diversificare, sennò che noia. Bisogna anche saper essere un po’ leggeri: io non mi prendo mica così tanto sul serio. Ci metterò la massima simpatia, farò di tutto per aiutare Emma, Rocio e Carlo Conti e per far sì che la gente si diverta. E poi mica nessuno mi toglie la voce".

Sul palco canterà?

"Carlo ha chiesto che ognuno faccia quello che sa fare. Io so cantare e parlare. Parlare più o meno. Spero di sì, spero di poter cantare. Almeno una volta".

A lei e ad Emma, l’altra valletta-cantante, gli autori hanno già dato dei ruoli precisi? Conti ha detto che Emma è l’energia, lei la delicatezza..

"Credo che ci abbiano scelte per quello che siamo, piuttosto che per i ruoli da farci interpretare".

Quale valletta, o conduttrice, o conduttore dei Sanremo passati ricorda con maggior piacere?

"Claudia Koll. Tanti anni fa. Mi piacque molto: era molto candida eppure sensuale, educata e vergognosa".

E lei come vorrebbe essere ricordata, dopo il Festival? Cosa vorrebbe trasmettere alle giovani donne che la guarderanno, quale messaggio?

"Che nella vita tutto è possibile, se lavori tanto. E che non sei mai solo una cosa, ma puoi essere tante cose diverse. Che non è peccato essere tante cose diverse. E che la vita è una sola, e bisogna viverla al massimo".

Lei ha 32 anni, e da 6 anni a questa parte ha lavorato tantissimo, mostrando vari diversi aspetti di sé, fra successi e anche critiche. Come si fa a non perdersi?

"Non è che io non mi perdo. Però poi mi ritrovo, perché non voglio perdere me stessa, con tutte le mie sfaccettature. Così se mi perdo dopo un po’ reagisco, mi metto il rossetto, mi metto a posto la gonna, mi dico sono particolare. Mi dico: sono preziosa. In ognuno ci può essere qualcosa di prezioso. E io sono una persona preziosa, prima di tutto per me".

A proposito di cose preziose: scrivono che lei ed Emma al Festival siete costate insieme la metà della Littizzetto...

"C’è stata una bella trattativa che mi ha portato ad avere quello che io ho pensato fosse giusto. Io sono già tanto fortunata così, a non dovermi preoccupare se ho da pagare una bolletta, come invece succede a tantissime persone. E lo yacht a Portofino proprio non mi interessa. Anche se naturalmente ci abbiamo provato a chiedere quanto la Littizzetto. Ma non ce l’hanno dato. Scherzo".

Che nuovo presidente della Repubblica si aspetta?

"Dalla politica non mi aspetto niente, non mi piace l’andazzo dei vecchi politici che stanno lì da anni, e alla fine per forza sono corrotti. Spero che non succeda a Matteo Renzi, che almeno è uno che si è rimboccato le maniche, poteva continuare tranquillo a fare il sindaco, invece si è messo in gioco. Che Presidente? Spero il più giusto. Anche se io credo che ognuno debba essere il capo dello Stato di se stesso: se ognuno avesse senso civico, se ognuno si sentisse responsabile di tutto, degli altri, della natura... Un fiore non fa primavera, ma tanti fiori fanno un bel giardino".

Arisa: quale superospite le piacerebbe incontrare sul palco del Festival?

"Woody Allen. Vorrei tanto intervistarlo".

E quale vecchia canzone sanremese le è rimasta nel cuore?

"“Un’estate al mare”, di Giuni Russo. Ma forse non era a Sanremo. Come quell’altra, quell’altra: voglio andare ad Algheroooo...". E la canta.