Venerdì 19 Aprile 2024

L'anima popolare degli Swingles

Il nuovo album Folklore presentato dal gruppo vocale inglese insieme a formazioni strumentali

The Swingles (foto Nedim Nazerali)

The Swingles (foto Nedim Nazerali)

Londra, 2 aprile 2017 _ L'esperienza dei The Swingles (ovvero gli Swingle Singers, gruppo vocale fondato nel 1963) si è arricchita di un nuovo capitolo. Un'esperienza non solo discografia, ma anche stilistica. Folklore è infatti un disco che ha una doppia valenza, quella di un repertorio che va oltre i confini britannici, e quella dell'aggiunta di musicisti ospiti per un gruppo che generalmente incide e si presenta al pubbico nella versione a capella. La scelta del luogo per lanciare l'incisione era inoltre ben chiara: ovvero la Cecil Sharp House, sede della English Folk Dance & Song Society, dove ha sede un archivio importante (quello del compositore Ralph Vaughan Williams) e in cui tutto l'anno viene approfondita la cultura popolare. Sul palco, insieme agli Swingle sono saliti proprio due gruppi folk, il trio strumentale Effra e il duo scozzese Twelfth Day, con due giovanissime musiciste che hanno dato vita a un repertorio basato sulla ricerca. Non solo danze dunque, ma un percorso attraverso strumenti (violino e arpa) e voci che pongono le musiciste a livelli già eccellenti.

Con i The Swingles le Twelfth Day hanno condiviso la traccia iniziale di Folklore, The Unditiful Daughter recuperato nell'archivio della Cecil Sharp House. Un disco che poi fa viaggiare l'ascoltatore in tutto il mondo: dalle Filippine con la ninna nanna, al Portogallo (bellissima Nem As Paredes Confesso conosciuta per la versione di Amalia Rodrigues e interpretata come voce solista da Joanna Goldsmith-Eteson) fino all'Afghanistan, con la danza Lovers' Desire che ha visto tutti i cantanti e i musicisti sul palco.  In mezzo classici del recente repertorio Swingles, le originali UnmadeBurden e Piper, After The Storm (Mumford & Sons), America (Simon & Garfunkel), Couldn't I love you More (John Martyn), Libertango (Astor Piazzolla). Il Bach jazzato che li ha resi famosi (specialmente in Italia per la sigla di Superquark) è stato lasciato una volta tanto da parte. ma un futuro nuovo è inevitabile. E forse non c'è un genere più attuale della musica folk anche se viene dal passato.