Sex & the city compie 20 anni. E da allora le donne non sono più le stesse

La famosa serie tv su quattro single di New York andò in onda per la prima volta il 6 giugno 1998: tra sesso, amori e tante verità che valgono ancora oggi

Le quattro protagoniste di Sex & the city

Le quattro protagoniste di Sex & the city

Roma, 4 giugno 2018 - Dal 6 giugno 1998 essere trentenni single è stato quanto di meglio ti potesse capitare. Sì perché immedesimarti in Carrie, Samantha, Miranda o Charlotte negli anni Novanta e Duemila  ti faceva sentire indipendente, libera, senza bisogno di giustificare alla vecchia zia perché non eri ancora fidanzata o sposata. Sono passati vent'anni dalla prima puntata della famosissima serie tv "Sex & the city" trasmessa da HBO e da allora per le donne nulla è stato più lo stesso. Il telefilm narra le vicende di quattro trentenni (poi  arriveranno agli 'anta, visto che l'ultima puntata dela serie andò in onda il 22 febbraio 2004) di Manhattan alle prese con amore, sesso, aperitivi e tacchi a spillo. Ricordiamo tutti la cabina armadio di Carrie occupata dalle sue scarpe Jimmy Choo o Manolo Blahnik, gli abiti confetto di Charlotte, i tailleur di Miranda e il sex appeal di Samantha. Ricordiamo tutti che Carrie fa la giornalista e ha una rubrica che parla di sesso (e amore), Charlotte lavora nelle gallerie d'arte più fashion di New York, Miranda è l'avvocato in carriera e Samatha la pr onnipresente. Ricordiamo anche che Carrie è innamorata persa - e quando si dice persa non è un eufemismo - di mister Big, Charlotte è alla ricerca spasmodica dell'uomo perfetto con cui sposarsi, fare figli e arredare una bellissima casa, Miranda punta tutto sul lavoro facendo finta di fregarsene dell'amore e Samantha passa da un'avventura sessuale all'altra senza vergogna e con racconti piccanti che hanno divertito  tutti gli uomini e le donne che hanno seguito sei stagioni incollati alla tv. 

Quello che, però, non si dice mai quando si racconta la serie che per la prima volta tratta anche di sesso visto dalla parte delle donne, è anche il messaggio nascosto dietro abiti sfavillanti, consumismo, locali fashion e uomini (a volte) usa e getta: non tutto va come dovrebbe andare. La vita, cioè, è imprevedibile e, a chi ancora se la racconta, ricordiamo la frase cult di Carrie: "È tipico delle relazioni: a volte da fuori sembrano più belle".  Nella vita reale come nel telefilm più cool degli ultimi 20 anni. Le donne spesso se lo dimenticano, ma chi ha amato Sex & the city no.   

Carrie (interpretata da Sarah Jessica Parker) ama Big, ma lo ama come si ama una volta sola nella vita. Big sembra ricambiare, poi no, poi ancora sì. Al di là del lieto fine, Carrie ha perso anni preziosi, preziosissimi della sua vita, per stare dietro alle sue paturnie, legata, legatissima a un uomo, un'idea, un sogno per ore, giorni, anni. Il riscatto c'è, ma chi vive una storia così spera sempre che il lieto fine arrivi molto prima. 

Charlotte (alias Kristin Davis) cerca l'uomo perfetto: bello, intelligente, fighetto come lei. Charlotte cerca l'amore da favola, quello infiocchettato, color confetto come i suoi abiti e invece... s'innamora di un uomo che è contrario a tutti i suoi canoni: pelato, grassoccio, sudato. Non se l'aspettava, all'inizio ha dubbi che condivide con le amiche, poi capisce che è lui. E che lo ama. Anche se non è come pensava che fosse. 

Miranda (Cynthia Nixon) è un avvocato di successo, femminista, che non cerca la felicità da una relazione, un amore, un figlio. E invece? S'innamora di un barista timido e diventa mamma. Per prima. Prima di Charlotte che sogna di cullare un neonato forse da quando è nata, prima delle sue amiche del cuore. Morale: è contenta della sua vita, ma non era la vita che aveva immaginato. Anzi, un po' quella vita lì che la obbligava a trasferirsi a Brooklyn qualche anno prima l'avrebbe criticata aspramente. 

Samantha (Kim Cattrall), infine, è la più spregiudicata del gruppo. Se ne frega di quello che pensano gli altri e vive una vita allegra, godendo della gioie del sesso e ogni tanto innamorandosi anche. Lei, la più spregiudicata, alla fine ha una relazione, un compagno e si ammala pure di cancro. Imprevedibilmente anche Samantha mostra le sue fragilità e quella che era, delle quattro, apparentemente la più superficiale, è la vera rivelazione della serie.  

Dicono che Sex & the city sia troppo sfavillante, un format ormai non più adatto a tempi di crisi, spending review, rabbia diffusa. E invece Sex & the city regge. Eccome. Sarà anche materialista, leggero e, nel finale, poco 'femminista', ma è necessario che uno show sia tutte queste cose? Sei stagioni e milioni di donne che ancora guardano le repliche o tirano fuori dal cofanetto il vecchio dvd della prima puntata vogliono dire qualcosa. Anche perché, diciamolo, dove si trova un telefilm che con una frase cancella giorni di elucubrazioni e congetture? Berger, il fidanzato sfigato di Carrie, dopo che Miranda si chiedeva perché un ragazzo non l'aveva più chiamata, le risponde con semplicità:  "Se non ti chiama, vuol dire che non gli piaci abbastanza".  Per Miranda, nel telefilm, fu una rivelazione. Per noi, una frase da usare con le amiche una, dieci, mille volte. E soprattutto con noi stesse. Mica poco per una semplice serie tv.