Il fascino discreto della musica contemporanea

L'Orchestra nazionale Rai di Torino presenta un ciclo dedicato ai compositori di oggi

Akiko Suwanai

Akiko Suwanai

Torino, 27 gennaio 2018 - La contemporaneità in musica spesso non rivela tutti i suoi aspetti. Nel catalogo di compositori viventi o comunque attivi tra la fine del XX e  il XXI secolo ci sono infatti tanti brani meritevoli di essere conosciuti ed eseguiti per evitare il rischio di una prima esecuzione senza alunc seguito. La scelta di Rai Nuova Musica dell'Orchestra nazionale Rai di Torino è andata in questa direzione con una serie di tre appuntamenti all'auditorium Toscanini (dal prezzo estremamente contenuto a sottolineare la vocazione di servizio pubblico). Il secondo fra questi ha visto protagonisti il direttore Jonathan Webb e il violino solista Akiko Suwanai per il Concerto per questo strumento e orchestra di Esa-Pekka Salonen e Harmonielehre di John Coolidge Adams.

La prima composizione non mostra l'alternanza solista-orchestra tipica della forma classica, quanto un impegno continuo del violinista. Un linguaggio che ha visto la parte iniziale del movimento di apertura dialogare la Suwanai con tutte le sezioni dell'orchestra a eccezione degli archi. Poi è arrivata la maggiore potenza di suono e i cambi di tempo improvvisi delle due parti centrali Pulse I e II. Suwanai è una strumentista non solo dotata di una tecnica eccellente, ma sopratutto ha saputo immergersi in una pagina complessa ma di sicuro fascino anche per orecchie meno allenate. Una caratteristica che si è ritrovata anche nel pezzo di Adams il quale ha sfruttato tutte le potenzialità sonore dell'orchestra sinfonica (segnaliamo tra le altre cinque percussionisti più la celesta, due arpe, due basso tuba).

Ispirato da Schönberg e dai compositori minimalisti Harmonielehre diventa una prova di bravura per tutti. Webb riesce a tenere la barra dritta riuscendo a far esprimere al meglio un'orchestra che è parsa molto motivata. Un programma che dovrebbe essere proposto più spesso per far capire come la classica contemporanea ha molte carte ancora da giocare senza rinunciare a essere alla portata di tutti.