I Marta sui Tubi: "Senza Lucio la musica non è più la stessa"

Il gruppo tra i testimoni nel documentario dedicato a Dalla

Lucio Dalla con i  Marta sui Tubi

Lucio Dalla con i Marta sui Tubi

Bologna, 23 dicembre 2014 -  Nel segno di Dalla. E in suo onore. E’ un periodo ricco di iniziative che, con linguaggi diversi, raccontano la vita e l’arte del cantautore bolognese. Così, nel fermento generale, esce il documentario, presentato in anteprima al festival del Cinema di Torino, Senza Lucio. Un film nel quale la ricostruzione del lavoro di Dalla è affidata a personaggi come Peppe e Toni Servillo, John Turturro, i fratelli Taviani, Isabella Rossellini, Marco Alemanno e i Marta sui Tubi che, guidati dal cantante Giovanni Gulino, con lui registrarono Cromatica che sarebbe diventata la sua ultima canzone inedita.

Gulino, un tributo doveroso, il vostro.

«Necessario. Abbiamo accettato subito l’invito del regista Mario Sesti, che ci ha chiesto di fare un ritratto di un artista che è stato determinante per la nostra carriera. Incontrare Dalla, averlo con noi suo palco per cantare insieme alcune sue canzoni senza aver provato, improvvisando, e poi trascorrere del tempo in studio con lui per registrare Cromatica ha per noi un significato che va al di là del fatto artistico. Si è trattato di una crescita umana accelerata, una trasformazione che continua ad ogni nostra esibizione dal vivo».

Il vostro contributo al film?

«Noi come tutti gli altri artisti invitati a partecipare, cerchiamo nel film, attraverso la musica, di restituire l’anima di Dalla, quell’insieme di sentimenti che trasmetteva con le sue parole. Incontrarlo era un fatto formativo. Non si trattava solo di avere di fronte un grande autore di canzoni, ma una guida, completa e al tempo stesso modesta. Quindi unica».

Il titolo del film è ‘Senza Lucio’ Ai Marta sui Tubi cosa manca di Dalla?

«La complessità e la vastità delle sua esperienza che ci è apparsa, durante la nostra collaborazione, una fonte infinita. Ci manca la sua capacità dialettica, la dimensione narrativa che assumeva ogni incontro che aveva con noi. La sua maniera di intrattenere l’ospite, sempre in bilico tra ironia e una cultura che pareva senza confini ma che non era mai accademica. Per chi, come me, fa di professione il cantante, avere avuto questa fortuna ha significato ‘educare’ sia la voce che i metodi di composizione».

Il ricordo più bello della vostra collaborazione?

«Sicuramente quello dello stupore totale quando, in studio per registrare Cromatica, Dalla chiese a noi di ‘insegnargli’ con quale tono cantare il brano, perché avesse la maggiore suggestione possibile. Un atto di modestia che, da solo, vale la gioia di fare questo lavoro. E poi la semplicità con la quale riusciva a trasmetterci in concetti più complessi, le piccole lezioni di filosofia con le quali mi ha fatto scoprire i classici del pensiero».

E il vostro omaggio a Dalla è continuato anche nell’ultimo tour.

«Abbiamo appena concluso una lunga serie di date per presentare Salva Gente, un cd doppio con il meglio dei Marta sui Tubi. E la canzone centrale di ogni concerto è stata proprio Cromatica, che abbiamo messo a conclusione del disco. A gennaio saremo in studio per registrare il nuovo album. Senza Lucio».