Roma, 2 maggio 2014  - Coda polemica al primo maggio, che Napolitano sottolinea essere ormai, più che una festa, l'occasione per rilanciare l'allarme lavoro. All'attacco di Piero Pelù al premier Renzi, durante il concertone di Roma , risponde Pina Picierno, una delle capoliste del Pd alle europee del 25 maggio. "Quando la politica va veloce succede che il rock diventa lento", è la battuta della Picierno. Che aggiunge: "Probabilmente Pelù era impegnato in una registrazione di The voice e non si è accorto di quanto stava avvenendo nel nostro paese. Forse non sa che gli 80 euro che il governo Renzi ha deciso di redistribuire a chi ha sempre pagato non sono un’elemosina come l’ha definita lui, ma il primo passo verso l’equità sociale che noi del Pd vogliamo assolutamente riportare in questo paese. Mi dispiace - conclude la Picierno - che a dire no a questi 80 euro sia una persona fortunata e benestante grazie al suo talento. Ogni tanto però bisognerebbe uscire dai panni del rocker milionario e indossare quelli di chi vive con mille euro al mese".

CONTROREPLICA - Ma il cantante insiste, e spiega: "Io parlo da persona libera da schemi di partiti e/o movimenti, ho avuto a che fare quanto basta con la 'politica italiana' per capire che questa mossa da 80 euro di Renzi è una gran trovata pre-elettorale di grande effetto 'tutti bravi tutti buoni, ma solo in tempo di elezioni'". Piero Pelù insomma insiste sul tema degli 80 euro che ha innescato ieri sera dal palco di piazza San Giovanni in Laterano quando ha attaccato il premier Renzi, scatenando le polemiche e le repliche bipartisan del mondo della politica a sostegno del capo del governo. E oggi, in una dichiarazione postata su facebook Pelù dice di voler spiegare meglio la sua 'considerazione/richiesta' fatta sul palco, cioè "lavoro e non elemosina".

POI NUOVO ATTACCO - "Matteo Renzi è un bugiardo e mente in maniera spudorata sapendo di mentire nei miei confronti, proprio ora ho seguito alcuni tg e in tutti, ripeto in tutti, è stata ripetuta la menzogna consumata che 'Pelù ce l’ha con Renzi perché non gli ha più fatto fare l’estate fiorentina'. Evidentemente la disinformazia del boy scout di Gelli si è scatenata. Ma sparando cazz... ad alzo zero". E’ un attacco diretto e durissimo quello che, qualche ora dopo, attraverso un nuovo post su Facebook arriva dal cantante al premier, richiamando il concetto espresso ieri sera dal palco del concertone in piazza San Giovanni, quando ha definito Renzi "boy scout di licio Gelli".

E GRILLO CITA IL CANTANTE - Beppe Grillo rilancia sul suo blog le parole pronunciate ieri dal rocker Piero Pelù. Proprio Grillo, qualche settimana fa, aveva accusato il premier di essere il "figlio, figlioccio di Gelli". Così Pelù ieri al concertone, si legge sul blog: "Non vogliamo elemosine da 80 euro, vogliamo lavoro. Il nuovo arrivato, il boy scout di Licio Gelli deve capire che in Italia c'è un grande nemico: disoccupazione, corruzione, voto di scambio, mafia, 'ndrangheta, camorra. La nostra è una guerra interna. Il nemico è dentro di noi. Gli unici cannoni che ammetto sono quelli che dovrebbe fumarsi Giovanardi". Firmato: Piero Pelu’.

NAPOLITANO: E' ALLARME LAVORO

IL PRIMO MAGGIO NEL MONDO