Venerdì 19 Aprile 2024

Laura Antonelli: "I miei errori più grandi? La droga e il matrimonio"

L'attrice trovata morta oggi nella sua casa di Ladispoli rilasciò l'ultima intervista ormai tre anni fa, nel 2012, al settimanale locale 'L'Ortica'

Laura Antonelli nel 1968 (Olycom)

Laura Antonelli nel 1968 (Olycom)

Roma, 22 giugno 2015 - Un lungo silenzio. E poi la scelta di raccontarsi, attraverso un piccolo giornale locale, forse un foglio: gli errori, le difficoltà, il rapporto con la nipote che non incontrava da anni. Sono le ultime parole di Laura Antonelli al settimanale locale l'Ortica: era marzo del 2012. "I piu' grandi errori della mia vita? La droga e sposarmi a 24 anni, senza capire cosa stessi facendo". La Antonelli non nasconde i propri errori, anzi. Ammette di averne commessi "molti" e "perché non ero felice. Può sembrare paradossale ma un giorno ti guardi allo specchio, vedi che sei bella, ricca e famosa ma ti accorgi che hai un vuoto dentro. Così arrivano scelte sbagliate, cadi nel precipizio e solo grazie alla fede ho superato tante avversità. Per fortuna ci sono tante persone che mi vogliono bene, esiste anche un sito internet chiamato 'Divina creatura' dove tutti i miei fans mi lasciano attestati di stima ed affetto. Dio li benedica".

Alla domanda sul suo stato di salute, la Antonelli disse: "Io sto bene, ho soltanto gli acciacchi che può avere una donna di 70 anni che da tempo vive momenti difficili. Il peggio è alle spalle, il mio amore per Dio mi ha aiutata, ribadisco a tutti che non sono pazza". 

Dopo la sua vicenda legata alla droga (il 27 aprile del 1991 nella sua villa di Cerveteri furono trovati 36 grammi di cocaina, ndr) le varie restrizioni a cui era soggetta l'hanno fatta decisamente soffrire: "Io rispetto anche se non condivido alcune sentenze che mi impongono di essere più accorta e di avere un sostegno nei miei momenti di debolezza. Non capisco però tante limitazioni, una delle quali mi fa stare male. Ho una nipote che vive in Ungheria, una ragazza di 18 anni figlia di mio fratello. Una delle pochissime parenti peraltro che mi sono rimaste. Ebbene, non posso andare all'estero a trovarla, devo sempre chiedere il permesso per ogni cosa. Ho un tutore nominato dal tribunale, vedo solo due volte al mese gli assistenti sociali del comune di Ladispoli. Non mi sembra giusto, non faccio del male a nessuno, vorrei solo vivere in pace la mia vita. Ho 70 anni ma me ne sento molti di meno nonostante i tanti guai patiti".