Silvio Danese

VENEZIA, 28 agosto 2013 - APRE George, chiude Giorgio. Per i 70 anni della Mostra del cinema di Venezia, star e istituzioni al massimo livello. Clooney, per incominciare, questa sera astronauta (“Gravity” di Alfonso Cuaron) sul tappeto rosso di un’edizione molto “arte&crisi” che non dimentica il parterre di star. Il presidente Napolitano, per finire, ospite d’onore alla proiezione del film di Ettore Scola “Che strano chiamarsi Fellini” per i vent’anni dalla morte del maestro. Sulla carta sarà una Mostra di ricerca, tinte forti e ricordi, omaggi e rischi, feste e convegni preoccupati sul futuro del mercato. Non è però un’edizione castigata come il direttore aveva lasciato intendere presentandola un mese fa.

CORRE l’anno di una congiuntura piena ed estesa, ma Barbera non ha dimenticato lo champagne: da Sandra Bullock, Christoph Waltz e Scarlett Johansson a James Franco (da regista), Nicholas Cage, Lindsay Lohan, Judi Dench, Tom Hardy, Daniel “Harry Potter” Radcliff, Mia Wasikowa, se ci fate caso gente che, forse a parte la Lohan, non crea problemi veri di budget con voli privati e assistenti al seguito da centinaia di migliaia di euro. Star d’autore, quest’anno è William “esorcista” Friedkin, Leone d’oro alla carriera.
La competizione ufficiale? Se la vedono molti titoli di produzione Usa (sensibile sbilanciamento del cartellone), tra il folle (dicono più di “Brazil”) “The Zero Theorem” di Terry Gilliam su uno scienziato che va a caccia della quintessenza della vita; l’erotico “Under the skin” di Jonathan Glazer, con una Johansson mangiatrice d’uomini; il “Joe” di David Green e Cage; “Parkland” di Peter Ladesman, con Zac Efron; l’ecologico “Night Moves” di Kelly Reichardt, con Dakota Fanning, e il doc di Errol Morris “The unknown known” che se la vede, sfida tra le sfide, con il documentario “Sacro Gra” del nostro Gianfranco Rosi, forse il vero film felliniano di questa 70esima mostra, cinepresa puntata sull’antropologia del Raccordo Anulare di Roma. Gli altri due titoli con cui cerchiamo di fronteggiare la marea americana sono: “L’intrepido” di Gianni Amelio, commedia grottesca che spinge Albanese in un ruolo molto d’attualità, e “Via Castellana Bandiera”, esordio al cineme di una grande artista del teatro, Emma Dante, e radiografia al femminile della crisi di valori e di poteri.

IN TEMA di crisi, va oltre il film greco, “Miss Violenza” di Alexandros Avranas, che sullo sfondo del disastro economico racconta una vicenda di incesti e prostituzioni. Sì, occasioni di “scandalo” ci sono e ne vedremo delle belle: fuori concorso, le castrazioni familiari di Kim Ki-duc per “Moebius”, pronto ai rifiuti, o il “Canyons” di Paul Schrader con il pornodivo James Deen e la Lohan nuda, e altro ancora sul tapis roulant di giornate intense.