Acqua Fragile e il suo "New Chant"

Intervista al frontman Bernardo Lanzetti per il terzo album della formazione prog

Acqua Fragile (Canavera, Lanzetti e Dondi) (c) Elefoto

Acqua Fragile (Canavera, Lanzetti e Dondi) (c) Elefoto

Parma, 14 ottobre 2017 _ E ' dotato di una voce naturale molto potente e melodica, ma continua ancora a perfezionarla tanto che un suo album solista si chiama The Voice Impossible. Inoltre Bernardo Lanzetti ha incrociato nella sua carriera uno dei gruppi più importanti della scena rock nazionale, la Pfm, un'esperienza arrivata dopo quella della formazione che lo aveva lanciato, Acqua Fragile. Oggi proprio questo marchio torna a incidere un disco, A New Chant, che esce per l'etichetta inglese Esoteric (distribuita in Italia da Audioglobe). Lanzetti, che è affiancato da Franz Dondi al basso e Piero Canavera alla batteria, racconta così il progetto.

Quando è scattata la molla per tornare a un disco di Acqua Fragile?

E' stato nel maggio 2013, in occasione del “VOX 40”, concerto antologico-celebrativo dei miei 40 anni nella musica. Tutti e cinque i componenti originali della band si sono ritrovato e due di loro, Piero Canavera e Franz Dondi si sono uniti agli archi dei Tango Spleen in una riproposta classico-acustica dei brani più significativi tratti da “Acqua Fragile” e “Mass Media Stars”.  Oltre alle emozioni per i musicisti e il pubblico, è stato importante  l’interscambio di progetti e propositi che portò a concretizzare quell’idea idea che il bassista Franz Dondi non aveva mai abbandonato: lavorare ad un terzo album di Acqua Fragile con pezzi nuovi ed originali.

Lei come ha accolto questa idea?

L'ho voluta sviluppare come “Greater Acqua Fragile”, ovvero una formazione allargata con ospiti musicisti già collegati alla band, o al sottoscritto, da abbinare al “nocciolo duro”. Gino Campanini e Maurizio Mori non potevano partecipare al progetto,  ma il figlio di Maurizio, Alessandro, giovane talentuoso batterista già con Glenn Hughes e Bobby Kimball, ci fece capire che sarebbe stato invece onorato di essere ospite ai tamburi.  

Chi altro ha partecipato al disco? 

Alessandro Sgobbio al sintetizzatore, grande talento già con gli “Acqua Fragile Project” e Michelangelo Ferilli alla chitarra acustica. Alessandro Giallombardo invece si è espresso a tutto campo suonando chitarre, tastiere e impegnandosi nelle armonie vocali. Poi gli archi di Tango Spleen. Ospite speciale, infine, è il batterista Jonathan Mover  (già con Joe Satriani e i GTR di Hackett e Howe).

I testi sono in inglese e italiano...

Ho avuto la grande soddisfazione che Pete Sinfield abbia approvato la mia versione musicale di un suo testo poetico.  Ai testi ho coinvolto Andrea Anzaldi, già compagno di viaggio di Giallombardo e del sottoscritto e  Nick Clabburn, collaboratore di John Hackett nonché di Steve Hackett e Chris Squire.

Ha voluto fare ascoltare il disco in anteprima a qualcuno in particolare?

A Claudio Fabi, già produttore dei primi due album di Acqua Fragile nonché dei primi dischi PFM, Chocolate Kings compreso. Dopo un ascolto privato di “A New Chant”  ha definito la raccolta delle composizioni, la loro relazione, l’insieme dei messaggi musicali e delle sfumature sonore, come un insieme “sinfonico”, nel senso più esteso del termine.