{{IMG_SX}}Roma, 24 aprile 2008 - Quattro film, quattro indagini, quattro periodi della nostra storia.
Unico legame il protagonista: il commissario Achille De Luca, poliziotto scomodo e incorruttibile, interpretato da Alessandro Preziosi. Tratti da altrettanti romanzi di Carlo Lucarelli, con la regia di Antonio Frazzi, in onda da domenica 27 aprile in prima serata su Raiuno. Il Secondo appuntamento lunedì 28.

 

Indagine non autorizzata, Carta bianca, Estate torbida, Via delle oche. Tratti dagli omonimi romanzi di Carlo Lucarelli, questi quattro film per la tv con la regia di Antonio Frazzi, hanno come protagonista il commissario De Luca interpretato da Alessandro Preziosi. Ambientati tra Bologna e la riviera adriatica, in un arco di anni che va dal 1938 al 1948, oltre ad essere delle appassionanti storie poliziesche perfettamente costruite, costituiscono, per la esemplare ricostruzione storica e la precisa caratterizzazione dei personaggi, un efficacissimo e spietato ritratto di un'Italia destinata nel giro di una decina d'anni a cambiare profondamente.

 

L'unica cosa che in questi racconti sicuramente non cambia è il rapporto del commissario De Luca con il potere. Troppo bravo e troppo 'pulito' per non diventare spesso molto scomodo.
Scomodo durante il fascismo e scomodo dopo. Certo, il suo carattere solitario e un po' scontroso non lo aiuta, come non lo aiuta il fatto che piacendo alle donne qualcuna a volte lo trascina nei guai.

 

Ma, malgrado tutto quello che accade in Italia in quegli anni, Achille De Luca ha troppo rispetto del suo mestiere di poliziotto per rinunciare a scoprire la verità, tanto più se questa 'disturba', come spesso avviene, qualche potente di turno. E anche se, testardo come è, alla soluzione del caso, per quanto difficile, ci arriva sempre. L'esito finale della partita è tutt'altro che scontato e non di rado lascia a lui (e a noi con lui) uno strano sapore amaro in bocca.

 

Le sceneggiature dei quattro film, una coproduzione RAIFICTION - AGER 3, si sono avvalsi della supervisione di Carlo Lucarelli con la collaborazione di Andrea e Antonio Frazzi.
Ancora prima della messa in onda 'Il commissario De Luca' ha già trovato un mercato internazionale pronto ad accoglierlo. Rai Trade, ha presentato i primo quattro episodi disponibili agli Screenings di Santa Margherita di Pula e al MIP Tv di Cannes ottenendo risultati immediati. La coproduzione RaiFiction-Ager 3 verrà infatti trasmessa in Romania, Bulgaria, Croazia, Slovenia, Repubblica Ceca, Albania, Ungheria, Serbia e Montenegro mentre sono in corso trattative con altre emittenti europee.

 

Commissario della Polizia Fascista nel primo episodio, commissario della Repubblica Italiana nell'ultimo. Compromesso sì con il regime ma senza colpe nè responsabilità particolari, se non quella di essere sempre molto scomodo al potere. Scomodo durante il fascismo, scomodo dopo. In tutte e quattro gli episodi i cambiamenti storici si intrecciano continuamente con lo svolgersi delle vicende legate ai vari omicidi. Le epoche di transizione si prestano molto bene a tutto questo.

 

Le quattro storie, pur ambientate in quattro differenti ambiti politici (regime fascista, repubblica di Salò, periodo immediatamente successivo alla Liberazione, nascita della Repubblica e avvento del centrismo democristiano) hanno uno sfondo torbido e adatto all'intrigo. C'è sempre un intervento del potere politico ad orientare il corso della giustizia. E il commissario De Luca è troppo bravo per non diventare spesso molto scomodo.

 

De Luca è il rappresentante di chi crede ancora nella possibilità di essere onesti e coerenti, in una società che, pur nel mutamento, sembra sempre e comunque favorire (o quantomeno non ostacolare) i furbi, i disonesti, i criminali, gli intrallazzatori. Naturalmente, è un amante appassionato della logica e della verità, un attento osservatore della realtà in cui vive. De Luca è un tipico italiano dei suoi tempi (e forse anche dei nostri), uno che "non si interessa alla politica" e che pensa a fare soltanto la sua vita e il suo lavoro. Le questioni ideologiche gli sembrano lontane.

 

È stato scritto che con queste storie si apre un nuovo modello di poliziesco all'italiana, molto più attento che in passato alla realtà politica della recente storia nazionale.
Questa attenzione e nuova sensibilità non si esprime in termini formali e di cornice, ma in termini sostanziali, non solo tenendo conto di una particolare ambientazione, ma facendo di questa il perno stesso della costruzione narrativa, mettendo a nudo lo scontro tra individuo ed evento globale, tra normalità quotidiana e situazione eccezionale e soprattutto svolgendo, con gli strumenti canonici del poliziesco, un rilievo realistico e non scontato su questioni storiche ancora aperte e irrisolte.)

 

PRIMO EPISODIO: 'INDAGINE NON AUTORIZZATA' Riccione 1938.
Il cadavere di una bella quanto chiacchierata ragazza viene ritrovato sulla spiaggia, a breve distanza dalla villa dove Mussolini sta trascorrendo le vacanze. Mentre il questore, terrorizzato che la notizia trapeli, cerca di chiudere la faccenda al più presto accusando del delitto il convivente della donna e guadagnandosi i complimenti personali del Duce, il Commissario De Luca (Alessandro Preziosi), per nulla convinto della soluzione del caso, continua a indagare per conto suo.

 

Ambientata tra i raffinati alberghi e le spiagge esclusive di quella che era considerata una sorta di 'capitale estiva' del fascismo, l'inchiesta privata del commissario finisce per tirare dentro, uno dopo l'altro, amici di Ciano e aspiranti ministri degli Esteri, seducenti contesse e gerarchi senza scrupoli, giornalisti antifascisti e guardie personali del Duce, portando lentamente alla luce non solo un torbido intrigo di passioni, interessi e ricatti, ma anche il volto privato, tutt'altro che rassicurante, di un regime politico che ha appena fondato l'Impero.
Che poi, scoperto finalmente il colpevole, sia proprio un'imprevedibile quanto delicatissima 'ragione di Stato' a rendere impossibile il suo arresto, è davvero l'ultima cosa che il bravo, ma ancora inesperto commissario De Luca avrebbe potuto immaginare.

 

SECONDO EPISODIO: 'CARTA BIANCA' Bologna, aprile 45. Divenuto celebre per avere salvato la vita di Mussolini durante un attentato, il commissario De Luca torna a Bologna alla vigilia dell'entrata in città delle truppe alleate. E qui ritrova un vecchio amico, il brigadiere Pugliese (Corrado Fortuna), e il tenente Rassetto (Rolando Ravello), un ex collega della questura di Riccione divenuto nel frattempo un fanatico membro della polizia politica della repubblica di Salò.

 

Malgrado il fronte sia sempre più vicino e la città quasi allo sbando, l'assassinio di un noto personaggio della Bologna bene sembra sollevare la massima preoccupazione sia del questore che del locale segretario del fascio che chiedono a De Luca di fare rapidamente luce sul delitto. Il commissario scopre che la vittima, non solo era in relazioni intime con un buon numero di mogli, figlie e amiche di grossi esponenti fascisti della città, ma che almeno tre di esse erano state a casa sua la mattina stessa del delitto. Scopre anche che intorno al morto, oltre a delle inquietanti SS italiane, girava un notevole traffico di droga. E che il questore e il segretario del fascio stanno strumentalizzando la sua inchiesta ai fini della guerra in corso tra gerarchi fascisti per chi riuscirà ad accordarsi prima e meglio con i vincitori. Nonostante tutto, De Luca non rinuncia comunque a fare luce su un caso che si rivela sempre più complicato.
Ma quando arriva al punto di fare scattare le manette attorno ai polsi dell'assassino, è ormai troppo tardi. I partigiani stanno entrando a Bologna e al commissario De Luca, che per aver salvato la vita a Mussolini si ritrova in una lista di ricercati, non rimane altro che accettare un passaggio sull'auto dell'irriducibile Rassetto e tentare di mettersi in salvo.

 

TERZO EPISODIO: 'ESTATE TORBIDA' Appennino modenese, giugno 45 La guerra è finita da alcuni mesi, ma tutta l'Italia del Centro-Nord risente ancora pesantemente del clima di violenza e di odio che ha segnato il lungo periodo dell'occupazione nazista.
Sfuggito per caso ad un posto di blocco dei partigiani, il commissario De Luca cerca di fuggire verso Sud. Ma non va molto lontano. Riconosciuto da un brigadiere della polizia partigiana, De Luca ottiene di non essere denunciato solo a patto di aiutare l'inesperto poliziotto a risolvere un feroce delitto che ha sconvolto un piccolo paese. In un ambiente tradizionalmente passionale, diviso tra la maggioranza decisa a gettarsi la guerra alle spalle e un piccolo gruppo di ex partigiani, duro e violento, per i quali il regolamento dei conti con i fascisti non è ancora finito, il commissario De Luca, stanco e affamato, si trova costretto a fare da balia al giovane poliziotto in quella che ha tutta l'aria di essere l'inchiesta più pericolosa della sua vita.

 

Le ricerche per scoprire chi ha seviziato e ucciso un vecchio contadino benvoluto da tutti sono infatti solo l'inizio di una difficilissima indagine. dove tra conti omosessuali misteriosamente scomparsi, provocanti ragazze rapate a zero per eccessiva intimità con i tedeschi, borsari neri straordinariamente arricchiti, affiora poco a poco uno dei tanti efferati episodi di violenza di quella terribile stagione di fuoco. Messo con le spalle al muro dal maggiore responsabile di quella catena di delitti che, avendo scoperto la sua vera identità, ha deciso di eliminarlo, il commissario De Luca riuscirà a salvare la pelle solo grazie all'intervento di una pattuglia di soldati inglesi in quello che è certamente uno dei più sorprendenti e pirotecnici finali che un racconto giallo possa offrirci.

 

QUARTO EPISODIO: 'VIA DELLE OCHE' Bologna, aprile 1948. Dopo un esilio di quasi due anni in sperduti commissariati di provincia, il commissario De Luca ottiene finalmente di fare ritorno a Bologna, ma declassato a vice commissario aggiunto e assegnato alla Buoncostume. Siamo alla vigilia delle famose elezioni politiche del 18 aprile contrassegnate dal violentissimo scontro tra i democristiani di De Gasperi e i comunisti di Togliatti.
Tutta la città è in attesa dei risultati, persino in questura dove le due fazioni si fronteggiano in maniera più o meno aperta.

 

Incurante come sempre dei giochi politici, De Luca non si rende conto che la sua insistenza per riaprire il caso di un giovane inserviente trovato impiccato nella casa di tolleranza di via delle Oche e troppo frettolosamente archiviato come suicidio, incontra la netta ostilità del vice questore. Ma De Luca non molla, anche se il caso si complica ulteriormente per l'intricato rapporto affettivo con la bella e misteriosa direttrice della 'casa' di via delle Oche.

 

De Luca riuscirà a fare luce non solo su una spietata catena di omicidi, ma anche sull'interesse, decisamente politico, di chi, come il vice questore, ha fatto di tutto per ostacolare il corso della giustizia.
Il giorno seguente alle elezioni però, il commissario si trova di fronte ad una brutta quanto inaspettata sorpresa. In base ai primi risultati già pervenuti che preannunciano il trionfo della Democrazia Cristiana, il vecchio questore ha dato le dimissioni e al suo posto si è già insediato il vice questore. Non è sufficiente che il rapporto del vice commissario aggiunto De Luca finisca in un cestino. Rimosso dalla Buoncostume, sarà anche convocato a chiarire i suoi controversi precedenti politici davanti ad una speciale commissione d'indagine.
Forse resterà nella polizia o forse no. Ma stranamente per uno che ama il mestiere del poliziotto come lui, non è la cosa che al momento sembra interessarlo di più. Per la prima volta nella sua vita (forse) ha trovato la donna che cercava.