{{IMG_SX}}Firenze, 19 aprile 2008  - Meno informazione in tv, meno cronaca nera, meno talk show. E certamente abolire l'Auditel. Mentre il Grande Fratello, questo sì, tutto sommato può rimanere. Parole e pensieri di Luciana Littizzetto, uno dei personaggi più familiari e seguiti dal pubblico televisivo, che ne parla in un'intervista esclusiva fatta per l'ultimo numero da oggi in edicola e in libreria di 'Doc Toscana' la rivista di approfondimento culturale fondata e diretta da Riccardo Monni e pubblicata da Polistampa.

 

Mi spiace che alla gente arrivi solo il peggio delle notizie, il pettegolezzo sulle disgrazie. Mi fa orrore chi fa spettacolo su fatti d'attualità - dichiara l'attrice e comica - Farei pulizia proprio nel settore dell'informazione. Toglierei tutti i talk-show dove si disquisisce con finti psicologi, ballerine, soubrette. Poi leverei buona parte della cronaca nera dai tg, che ormai vivono solo di quello. Un giudizio netto a cui si affiancano salvataggi insperati. Tutto sommato lascerei il Grande Fratello e simili e alla fine io non me la sentirei di condannare del tutto la tv spazzatura perché per qualcuno può avere il valore di un aiuto - afferma in un passo dell'intervista. Ma sì c'è gente che vive la vita di Ridge e Brooke in Beautiful perchè non riesce a vivere la propria.

 

Littizzetto punta il dito contro l'Auditel spezzando una lancia a favore dei programmi sperimentali, quelli che sono partiti in sordina e poi si sono fatti le ossa e piano piano sono riusciti a diventare programmi di successo. Quanto alla televisione, e qui emerge il punto di vista di una protagonista ventennale del piccolo schermo, "è una macchina meravigliosa e diabolica che ti prende, ti mastica, ti consuma e ti butta via. Quindi se non ti difendi, cambiando ogni volta, non puoi continuare a farla". "Io ho cambiato molto - dice - Ho iniziato facendo 'Minchia Sabbry' fino ad arrivare a trattare di politica: le trasformazioni avvengono perchè si cresce con l'urgenza di raccontarsi".