{{IMG_SX}}Roma 13 marzo 2008 - Dalla realtà alla fiction: il coraggio di Angela, interpretata da Lunetta Savino, è il coraggio di Silvana Fucito, l'imprenditrice che ha avuto la forza di lottare contro la camorra, rifiutando di pagare il pizzo e denunciando i suoi estorsori. Il film in due parti, per la regia di Luciano Manuzzi, andrà in onda lunedì 17 e martedì 18 marzo in prima serata su Raiuno.

 

Per l'intraprendente Silvana andare a testa alta, senza sottomettersi al diktat della malavita, a Napoli costa caro. Il prezzo è l'incendio del proprio negozio di vernici, un'attività florida, cresciuta per sua iniziativa. Neppure dopo quel rogo, infatti, ha ceduto alla paura.

 

Angela Latella, intraprendente quarantenne napoletana, è titolare con il marito Pasquale di un negozio di vernici. Lavoratrice instancabile, Angela è riuscita ad assicurare un certo benessere ai figli Dario, di quindici anni, e Chiara, di ventidue. La sua vita però è improvvisamente sconvolta dalle richieste di pizzo; Pasquale è ulteriormente frastornato per la scoperta che i soci con i quali ha fondato un Consorzio hanno subito ceduto alle minacce degli estorsori. Ma le continue richieste di denaro non indeboliscono la forza di Angela, nè incrinano i rapporti familiari, rinsaldati dalla comune resistenza dell'intera famiglia, per nulla intenzionata a cedere il frutto del lavoro e dei sacrifici di tutta una vita. Nel frattempo, alla porta dei Latella bussa Grazia, una cugina dalla quale Angela si era allontanata perché non condivideva il suo matrimonio con un uomo di camorra di cui poi è rimasta vedova. Grazia si rifà viva dopo tanti anni per supplicarla di aiutare il nipote diciassettenne, Salvatore, orfano della madre Rosa, sorella di Grazia (uccisa dalla camorra) che aveva sposato il boss Ciro Marra detto 'o superboy'.

 

Ora che Ciro è in galera, suo figlio Salvatore subisce l'influenza di due uomini del clan del padre, Gegè ed Antonio che lo iniziano ai riti camorristici. Ma può una zia stare a guardare, mentre il suo unico nipote rischia di finire in galera come il padre, o al cimitero come la madre, vittima di una faida? Intanto Salvatore indossato il giubbotto antiproiettile ha accettato di farsi sparare ripetutamente al petto dai due sicari del padre. È il suo rito d'iniziazione: crolla a terra sfinito, ma è pronto a far parte della Camorra. Salvatore è stato chiamato dall'organizzazione per vendicarsi del suo amico Nino Santamaria, figlio di un pentito che ha fatto arrestare per omicidio proprio Ciro Marra. Salvatore lo ferisce e poi, sconvolto, scappa via. A casa, Salvatore cerca di nascondere la maglietta sporca di sangue. Ma Grazia la trova e, sconvolta, non tarda a capire che ad accoltellare Nino è stato proprio suo nipote.

 

Grazia ritorna da Angela: le riferisce il terribile fatto e la scongiura di darle una mano ad aiutare Salvatore a salvarsi. Angela, commossa dalle vecchie foto di famiglia che la ritraggono insieme alle cugine Grazia e Rosa, acconsente. Salvatore lavorerà nel suo negozio di vernici, ma in cambio di educazione e disciplina. Sono parole che non rientrano nel vocabolario del giovane camorrista, ma col tempo i tentativi di metterlo sulla retta via portano i loro frutti. Salvatore inizia a cambiare: l'esempio onesto di Angela gli fa comprendere che seguire le orme paterne non è la scelta giusta.

 

Ma Ciro Marra, uscito di prigione, non resta a guardare: su quel figlio ha puntato tutte le sue carte e quella commerciante combattiva è una minaccia. Dopo un faccia a faccia col figlio, Ciro decide di vendicarsi e ordina ai suoi di bruciare il negozio dei Latella. Ma la famiglia non si dà per vinta. Nonostante un infarto abbia costretto Pasquale all'immobilità, Angela si rimbocca le maniche e riorganizza l'attività commerciale in alcuni locali di fortuna. Il lavoro continua.

 

Intanto Salvatore teme la furia vendicativa del padre, fugge via da Napoli insieme a Sara, la sua fidanzatina. Ma a metà strada decide di continuare da solo il suo viaggio per paura di metterla in pericolo. Il ragazzo è cambiato, decide di costituirsi per l'accoltellamento dell'amico Nino.

 

Angela, forte della sua vittoria, con la solidarietà di tutta la famiglia e del commissario Piccolo, denuncia gli estorsori camorristi. E ritorna al suo lavoro di sempre. Nonostante i dubbi, i timori e le incertezze, Pasquale saprà affrontare le umiliazioni, e insieme ad Angela denuncerà i suoi estorsori. Il coraggioso gesto di Angela e della sua famiglia, non solo ha liberato molti commercianti dalla morsa della estorsione, ma ha anche riscattato il futuro del nipote Salvatore che, dopo aver scontato la pena, ha intrapreso una vita migliore all'insegna della legalità.