Giovedì 18 Aprile 2024

Simone Rugiati: ironia, energia e chef appeal

Simone Rugiati

Simone Rugiati

Piace alle donne e questo può renderlo antipatico agli uomini. Ai fornelli non se la tira, ma potrebbe farlo… perché il suo successo non è dovuto solo ad una bella faccia e alla sua evidente abilità di comunicatore ma anche alla sua indiscutibile professionalità. Trapiantato a Milano, città che ama e che sente sua, l’ironia e il fare scanzonato sono tratti decisamente toscani. La cucina è per lui passione ma anche leggerezza e allegria, uno strumento per conquistare (palati e pubblico) ma anche per interpretare il bisogno di “buono” di tutti. E non se la prendano gli “esperti” se lui, con il suo stile frizzante e irriverente, buca lo schermo per parlare “in confidenza” ad una schiera di inetti dei fornelli che, grazie ai suoi consigli, si convincono di poter riuscire a preparare un buon piatto.

Narciso ma simpatico, caricato “a molla” dalla sua creatività, sempre in cerca di qualcosa di nuovo, Simone Rugiati risponde alle nostre domande.

Simone, partiamo dalla sua passione per la cucina: mani in pasta fin da piccolo?

«Sì, con la sabbia, al mare, facevo torte non castelli. E “rubavo” il Dolce Forno alle mie vicine di casa…Non sono “figlio d’arte”, mia madre non era un granchè ai fornelli. La mia passione è nata spontaneamente, forse solo incentivata dalle nonne che cucinavano bene, come tutte le nonne. Quando ho deciso di iscrivermi all’Istituto Alberghiero, i miei non erano troppo contenti, per me che a scuola me la cavavo piuttosto bene, pensavano a qualcosa di diverso… anche perché in quegli anni la figura del cuoco era quella del “panzone”, col grembiulone impataccato a cui ogni tanto arrivavano i complimenti dalla sala…Poi, col tempo, hanno cambiato idea!»

E la sua naturale capacità di dominare la “scena” dove nasce?

«Fa parte della mia personalità. E’ sempre stato così: quando mi sento sicuro in qualcosa mi viene spontaneo pormi al centro dell’attenzione, mostrare ciò che faccio in modo anche chiassoso, spettacolare…E’ successo da adolescente quando giocavo a pallamano, poi quando c’ è stata la fase del Simone dj…».

La confidenza con la telecamera deriva da questo atteggiamento?

«In buona parte sì. Fondamentale è stata anche l’esperienza fatta ad inizio carriera per una casa editrice di Parma: ho lavorato con grandi chef ma anche professionisti della tv che mi hanno insegnato molto e trasmesso sicurezza. Oggi, con un bagaglio di quasi di 12 anni di TV, sono anche produttore di programmi, un ruolo che mi permette di avere la totale responsabilità -ma anche la piena libertà- di realizzare quello che voglio, assieme ad una squadra affiatata di professionisti. E’ vero inoltre che anche lo stile comunicativo cambia nel tempo, oltre che in base al “contenitore”. Il primo Simone Rugiati faceva molto più show, oggi quando mi rivedo negli ultimi programmi andati in onda, mi trovo molto più “naturale”».

A proposito di programmi televisivi, ce n’è uno in particolare che ha segnato per lei un punto di svolta?

«“Cuochi e fiamme” per La7: era la mia prima volta come conduttore e questo comportava un diverso approccio allo studio, una maggiore attenzione ai tempi televisivi, dovevo dare spazio ai concorrenti e permettere loro di cucinare, interagire con i “giudici” insomma una bella prova!»

Nei format che l’hanno vista ai fornelli lei è esuberante, divertente e riesce a trasmettere il piacere di stare in cucina… 

«È proprio questo l’obiettivo. Al di là della singola ricetta che spiego nel dettaglio, dando informazioni sugli ingredienti e su come valorizzarli, mi interessa comunicare il mio “pensiero” della cucina: consapevolezza, attenzione nella scelta degli ingredienti ma anche divertimento nella preparazione di ottimi piatti che sono alla portata di tutti. La missione è convincere qualcuno che si può mangiare bene evitando di ricorrere al “bustone” del cibo pronto, cucinando a casa in poco tempo e guadagnando così in benessere e gusto…senza essere chef stellati». 

Quali sono i suoi sapori della memoria?

«L’arrosto cotto sulla brace del camino a Natale, dai miei nonni, e poi la lingua bollita con la salsa verde, la ribollita, i crostini con i fegatini, la pappa col pomodoro».

E qualche piatto che l’ha stupita di recente?

«Ormai è difficile che un piatto, per quanto elaborato e originale, riesca a sorprendermi. Al contrario, è l’essenza, la semplicità che mi appaga a tavola. Per me mangiare bene significa soprattutto materie prime d’eccellenza, tipicità gustate al naturale».

Fornelli e TV saranno sempre associati per lei?

«Non è detto. Sto valutando delle proposte di conduzione di programmi televisivi che non sono legati alla cucina…Chissà…».

Quindi nonostante tutte le attività che la vedono impegnato in questo momento, non pone limiti a nuovi progetti?

«Mai. Vivo bene con i miei ritmi frenetici. Anche perché sono uno che ha un incontenibile bisogno di “nuovo”. Sono continuamente alla ricerca di esperienze professionali e nel tempo divento sempre più audace nel confrontarmi anche con realtà che non conosco. Il limite è solo fisico. Rispetto al passato mi stanca di più viaggiare e spostarmi. È anche per questo che con il progetto Foodloft ho cercato di convogliare su Milano, dove vivo ormai da anni, la maggior parte delle mie attività». 

Sul piano personale questa iperattività ha qualche “controindicazione”?

«Riesco a tenere un buon equilibrio. Sono fidanzato da un anno e mezzo, per la prima volta una storia importante, una stabilità emotiva che mi dà ancora più energia».

FOODLOFT

“foodloft.it” è il portale di Simone Rugiati, una finestra aperta sul suo universo e sulle sue ricette ma anche uno spazio interattivo dove fan e appassionati di cucina possono pubblicare le foto dei loro piatti, offrire e chiedere suggerimenti. 

Da circa quattro mesi è aperto a Milano il progetto Food Loft, l’estensione fisica del portale internet, la sua versione HOME - il luogo dove Simone abita e vive la sua cucina. Uno spazio multifunzionale dedicato al mondo del Food & Beverage: vetrina ideale per prodotti di eccellenza e inediti, location per eventi, set originale e versatile per produzioni televisive e shooting fotografici, showroom per le aziende sponsor e partner del Food Loft.