Giovedì 24 Aprile 2025
MARCO PRINCIPINI
Vinitaly

Vinitaly sfiora le 100mila presenze. Tengono gli Usa, vola il Regno Unito

Il bilancio dell’edizione numero 57 che si è chiusa a Verona. Cresciuti anche gli eventi ’off’

Vinitaly sfiora le 100mila presenze. Tengono gli Usa, vola il Regno Unito

Quasi 100mila presenze, con un incremento del 7% rispetto all’anno precedente. E un focus sempre più deciso sul business La 57esima edizione di Vinitaly si è chiusa ieri a 97mila presenze e con un’incidenza degli operatori esteri del 33% del totale: oltre 32.000 buyer da oltre 130 nazioni. Ma soprattutto, aumentano quelli dai primi tre mercati target per il vino italiano: Stati Uniti (+5%), nonostante la guerra dei dazi, Germania (+5%) e Regno Unito, che compie un balzo del +30%, mentre si registra una flessione dalla Cina (-20%). In Europa, riscontri molto positivi da Francia (+30%) Belgio (+20%) e Olanda (+20%). Bene anche Svizzera (+10%) e Giappone (+10%). Stabili gli arrivi da Canada e Brasile. Un risultato che acquista ancora più valore in un contesto reso complesso dall’inasprimento dei dazi dagli Usa e dalle tensioni geopolitiche: tutti temi che hanno animato il dibattito in questi giorni e che hanno portato molti addetti al settore a esplorare nuove rotte commerciali.

Per quanto riguarda Vinitaly and the City, il fuorisalone dedicato ai wine lover nel centro storico, sono stati superati i 50mila tagliandi-degustazione venduti, la stessa cifra del 2024 ma con una giornata di evento in meno. "Vinitaly 2025 chiude con un’edizione di successo – ha sottolineato Federico Bricolo, presidente fiere – in cui il mondo del vino italiano ha saputo esprimere unità e capacità di reazione. si è riaffermata come capitale europea del vino, grazie alla partecipazione di due Commissari Ue, che proprio da Vinitaly hanno annunciato nuove iniziative concrete a sostegno della filiera, insieme ai ministri e alle tante presenze istituzionali. Un segnale forte, in un momento che richiedeva chiarezza, coesione e visione strategica". Per il dg fiere, Adolfo Rebughini "si chiude un appuntamento ancora più internazionale, sempre più business e strategico: un asset centrale per il futuro del vino italiano". Per la prima volta in visita ufficiale a Vinitaly i due commissari europei Christophe Hansen (Agricoltura e Sviluppo rurale) e Olivér Várhelyi (Salute). Soddisfazione fra molti padiglioni della Fiera. Negli spazi Terrazza Marche sono passati 5mila operatori, in massima parte operatori specializzati buyer. "C’è la sensazione fra gli operatori – ha detto l’assessore all’Agricoltora, Andrea Maria Antonini – di aver seminato per nuove rotte commerciali. Come Regione Marche faremo in modo di sostenere il comparto all’estero". Bilancio positivo anche per Fabrizio Bindocci, presidente del Consorzio del Vino Brunello di Montalcino: "Tra gli operatori esteri è stato particolarmente interessante incontrare delegazioni provenienti anche da aree emergenti: ora più che mai è importante diversificare i mercati".

Ottimi riscontri anche per il rinnovato padiglione 1 dell’Emilia-Romagna (che ha ospitato anche una delle due postazioni del Qn e de il Resto del Carlino-La Nazione, Il Giorno) che ha visto la presenza dello chef Massimo Bottura e della sua cucina: "Abbiamo investito in una strategia promozionale condivisa – ha detto l’assessore regionale all’Agricoltura Alessio Mammi – che ha reso protagonisti i consorzi, le imprese per raccontare al meglio il nostro sistema vitivinicolo, da Piacenza a Rimini, e questa proposta ha pagato in termini di attenzione e promozione".