Martedì 22 Aprile 2025
MARIATERESA MASTROMARINO
Vinitaly

Vinitaly 2025: Veronafiere ospita 4000 aziende per celebrare il vino made in Italy

La 57esima edizione del Vinitaly accoglie quattromila aziende, con focus sulle eccellenze enogastronomiche italiane e il Consorzio Tutela Vini Roma Doc.

Rossella Macchia è presidente del Consorzio di Tutela Vini Roma Doc

Rossella Macchia è presidente del Consorzio di Tutela Vini Roma Doc

La 57esima edizione del Vinitaly è alle porte e Veronafiere accoglierà quattromila aziende, con operatori dall’Italia e da altri 140 Paesi. Al centro, ci saranno le eccellenze enogastronomiche frutto del made in Italy. Immancabile, dunque, la presenza nel distretto fieristico – già al completo – di Consorzio Tutela Vini Roma Doc, che ha l’obiettivo di valorizzare e tutelare il territorio e il vino prodotto in una determinata area nella provincia della capitale, che comprende comuni dei territori litoranei, la Sabina romana, i Colli Albani, i Colli Prenestini e parte della Campagna romana in provincia di Roma.

Presidente Rossella Macchia, quali sono le sensazioni per questo Vinitaly?

"Ogni anno è l’anno zero, ma questo lo è ulteriormente, perché c’è grande voglia di farsi sentire e di fare conoscere al mondo quelle che sono le eccellenze del nostro territorio".

Perché?

"Per diversi motivi, dal discorso dazi che Trump potrebbe imporre sul vino all’inasprimento delle sanzioni. Ciò che noi vogliamo fare è dimostrare l’importanza della qualità produttiva del Lazio e della denominazione Roma Doc".

Qual è stata la risposta delle vostre realtà?

"Gran parte delle aziende che fanno parte del nostro consorzio hanno manifestato forte interesse nel partecipare nella collettiva come consorzio".

Quante sono quelle coinvolte nel consorzio?

"Sono circa 60 aziende. Un numero importante che fa conoscere la ricchezza ampelografica del territorio e la sua vastità". Di che territorio parliamo?

"Dal litorale al vulcano laziale, fino all’entroterra, ci occupiamo di una zona ampia, nella quale le aziende sono accomunate da un unico fil rouge che è il territorio stesso".

Territorio che, grazie al turismo enogastronomico, potrebbe essere ancor più valorizzato.

"Il Lazio si sta organizzando a livello macro territoriale per enfatizzare la regione e garantire un indotto per quanto riguardo l’enoturismo. Le aziende, dal canto loro, svolgono visite in cantina".

Che anno è stato il 2024?

"È ancora presto per fare una valutazione con i numeri. Gli anni variano e i risultati dipendono dal clima, dalla stagione e anche dal passaggio generazionale delle aziende. In generale, sono abbastanza positiva, molto ottimista anche per il futuro". Quanto è importante promuovere la cultura del bere responsabile?

"Serve un’educazione sul bere responsabile e sul mangiare responsabile, dimostrando che gli eccessi sono nocivi. L’alcol nuoce gravemente alla salute, ma spesso questa immagine viene accostata al vino, ed è un’associazione sbagliata. Ogni cosa va fatta responsabilmente: i giovani, come tutti, devono avvicinarsi perché questa è una bella conoscenza che propone belle esperienze".