Mercoledì 23 Aprile 2025
LORENZO FRASSOLDATI
Vinitaly

Prosecco Veneto: Record di Vendite per Doc e Docg nel 2024

Le denominazioni Prosecco Doc e Docg registrano vendite record nel 2024, con un valore complessivo di 4,2 miliardi di euro.

Una suggestiva immagine dei filari di Prosecco Conegliano e Valdobbiadene

Una suggestiva immagine dei filari di Prosecco Conegliano e Valdobbiadene

Brillano i numero del Veneto enoico. Le due denominazioni del Prosecco, la Doc e la Docg Conegliano-Valdobbiadene, chiudono bilanci record, per un controvalore complessivo di quasi 4,2 miliardi. Per la Doc gli imbottigliamenti nel 2024 hanno registrato per la prima volta 660 milioni di bottiglie, con un incremento del 7% rispetto al 2023, per un valore stimato al consumo di 3,6 miliardi di euro. Le bollicine veneto-friulane si confermano come un pilastro della spumantistica italiana e mondiale: il Prosecco Doc rappresenta quasi il 25% della produzione dei vini italiani a Dop. E brilla anche la nuova tipologia Prosecco Doc Rosé: nei dodici mesi sono state commercializzate circa 60 milioni di bottiglie, segnando un aumento di oltre il 20% rispetto al 2023. "Guardiamo al 2025 con fiducia e rinnovato impegno – dice Giancarlo Guidolin, presidente del Consorzio Prosecco DOC – consapevoli che il nostro successo dipende dal lavoro di tutti gli attori della filiera , dai produttori ai vinificatori, dagli imbottigliatori ai partner commerciali".

Non è da meno il Prosecco Superiore Docg, come spiega il presidente del Consorzio Franco Adami: "I dati 2024 attestano la denominazione dl Conegliano Valdobbiadene stabile sulla sua produzione ottimale, ovvero poco più di 90 milioni di bottiglie, per un valore poco superiore ai 563.700.000 di euro. Sul totale della nostra produzione, il 61% dei volumi è venduto in Italia e il 39% all’estero, dove i primi tre mercati per volume e valore sono Germania, Regno Unito e Austria". I primi mesi del 2025 stanno premiando il Prosecco Docg con un aumento delle vendite dell’11% rispetto al 2024. Sul resto dell’anno pesa l’incognita dazi Usa: "Per questo – continua Adami – come denominazione continuiamo a puntare sull’eccellenza dei nostri prodotti affinché la qualità sia riconosciuta e di conseguenza valorizzata. Una denominazione autentica, che vanta origini e tradizioni antiche, ha tutte le carte in regola per affrontare le sfide che ci aspettano".

Numeri brillanti anche per la new entry delle denominazioni venete, il consorzio Garda Doc. Un territorio collinare dalle caratteristiche paesaggistiche uniche, tra Lombardia e Veneto, protetto dalle montagne e affacciato sul bacino più grande d’Italia: qui, tra le province di Brescia, Mantova e Verona, sorge la DOC Garda, con lo scopo di valorizzare i vini varietali prodotti nelle 10 storiche zone di produzione dell’area gardesana. I vini della denominazione Garda Doc si basano principalmente sui vitigni bianchi Garganega, Pinot bianco, Pinot grigio, Chardonnay; e tra i rossi su Cabernet Franc, Cabernet Sauvignon, Carmènere, Merlot, Pinot nero, Marzemino, Corvina. Lo stand del Consorzio Doc Garda (Avenue H, Stand 1) prevede un calendario – dice il presidente Paolo Fiorini – intenso e articolato che intende narrare la Denominazione attraverso la voce di chi vive e produce in questo meraviglioso territorio".