Giovedì 18 Aprile 2024

Perle rare dall’isola "Le Vernacce di Oristano e il Vermentino Karmis"

Perle rare dall’isola  "Le Vernacce di Oristano  e il Vermentino Karmis"

Perle rare dall’isola "Le Vernacce di Oristano e il Vermentino Karmis"

"La cantina Contini di Cabras nasce nel 1898. Ci troviamo nella costa centro-occidentale della Sardegna, in provincia di Oristano, e lavoriamo con quattro varietà: siamo felici di rappresentare il nostro territorio". Una tradizione lunga 125 anni, dal cuore dell’isola fino al resto del mondo. "Prima Salvatore, poi Attilio, oggi Paolo e i nipoti Alessandro e Mauro": la cantina Contini è cresciuta e maturata come i vini e i successi che l’hanno resa grande, attraverso la passione e l’impegno di ben quattro generazioni. "In primis, c’è la Vernaccia di Oristano: un vitigno a bacca bianca che per anni ha caratterizzato l’azienda – racconta Andrea Atzori, responsabile marketing della cantina –. Poi c’è il Nieddera, un vitigno a bacca nera che si trova solo a Oristano. Non da ultimo, le due varietà forse più note e conosciute: il Vermentino e il Cannonau. La cantina Contini produce circa due milioni di bottiglie ogni anno, mentre le diverse etichette sono 22".

Un prodotto portabandiera è sicuramente il Karmis, vino bianco a base di Vermentino, ma le eccellenze sarde sono davvero tante: "Il prestigio dell’azienda è tenuto in alto soprattutto dalle Vernacce di Oristano doc, a carattere ossidativo: parliamo di vini con alle spalle un processo di produzione e affinamento molto particolare – prosegue ancora Atzori –. Vengono messi ad affinare in botti di rovere e di castagno per molti anni. In questo momento ci sono tre diverse tipologie: la prima che matura dopo tre anni, la Riserva che presenta, invece, 20 anni di invecchiamento, e l’Antico Gregori, con una massa fatta per l’85% da un’annata del 1976 e per il restante 15% dall’assemblaggio di altre annate più giovani".

Basti pensare che Hugh Johnson, autore inglese tra i massimi esperti mondiali in materia, l’ha definito come "uno dei venti vini da bere prima di morire". "Parliamo di vere e proprie perle enologiche – chiosa Atzori –, prodotte in quantità molto piccole, se rapportate al totale: circa 150mila bottiglie. Il 70% del fatturato resta in Sardegna, un’altra fetta riguarda tutta l’Italia e la parte restante va all’estero". "Il Vinitaly, così, diventa una vetrina importante e fondamentale per incontrare i nostri clienti – conclude Atzori –. Intendiamoci: i nostri ambasciatori sono sempre in giro per il Paese per promuovere i prodotti e incontrare gli attori della filiera, ma il Vinitaly è un’ulteriore opportunità di crescita dove, tra le altre cose, presenteremo le nuove annate che riguardano i vini bianchi".

Francesco Moroni