Giovedì 17 Aprile 2025
PAOLO PELLEGRINI
Vinitaly

Il Consorzio del Chianti Classico si espande a Vinitaly: focus su mercati USA e internazionali

Il Consorzio del Chianti Classico celebra la sua vitalità a Vinitaly, puntando su USA e mercati internazionali nonostante le sfide geopolitiche.

Giovanni Manetti, presidente del Consorzio del Chianti Classico

Giovanni Manetti, presidente del Consorzio del Chianti Classico

Ha compiuto cent’anni da poco, ma sprizza vitalità e voglia di continuare ad affermarsi, il Consorzio del Chianti Classico. Si presenta così a Vinitaly il mondo del Gallo Nero, che nella rassegna veronese ha anche deciso, da quest’anno di allargare la sua ’casa’: il grande stand che ospita incontri, degustazioni, seminari e produttori si è ampliato a 300 metri quadrati, ancora in posizione strategica all’interno del Padiglione Toscana, per ospitare la presenza di 26 aziende, mentre saranno 107 le partecipanti alla degustazione consortile con 195 etichette in degustazione. Inoltre, fra le iniziative previste nello stand, un bel calendario di incontri. A partire da un bel faccia a faccia, domenica 6: è la Giornata Internazionale dello Sport, ecco tre volte – di cui una, la prima, in inglese – Gloria e vino, quattro Chianti Classico abbinati a quattro momenti epici della storia sportiva. In mezzo, un momento dedicato a La Dop del Gallo Nero e la scottona veneta. Lunedì e martedì (la seconda in inglese) due Mistery Uga, degustazione cieca di quattro vini da quattro delle 11 zone diverse del territorio, e Solo Sangiovese (la prima in inglese) per assaggiare tre espressioni di Chianti Classico prodotte con l’uva ’principe’ in purezza. Lunedì 7 spazio anche a Le 5 cultivar della Dop Chianti Classico, si parla di olio, e martedì 8 Dulcis (non) in fundo: il Vinsanto del Chianti Classico, perla rara di un territorio unico, per raccontare il grande ritorno di questo nettare pronto a rinverdire un grande passato.

A Vinitaly, insomma, per confermare gli ottimi numeri del 2024, pur nell’incertezza dettata dalle contingenze geopolitiche, e in particolare dall’ombra dei pesanti dazi minacciati dal presidente Usa Trump, con gli importatori di Oltreoceano già pronti a sospendere gli ordini. Perché proprio gli Usa si sono confermati anche nel 2024 – stagione che ha visto il Chianti Classico aumentare il fatturato del 2,4% sull’anno precedente – il primo mercato del Gallo Nero con il 36% totale del venduto: su una produzione che si attesta in media sui 35-38 milioni di bottiglie, circa 13milioni ogni anno se ne vanno su quella piazza, e le cifre parlano di un aumento nell’ultimo trimestre dell’anno passato. Di contro, è un buon 20% quello che si vende in Italia, a conferma che anche il consumo interno registra una notevole stabilità, se non un aumento. Ottima anche la performance del Regno Unito che si attesta al quarto posto (7%): come per il 2023, ai sudditi della Corona britannica piace in particolare la Gran Selezione, top della piramide qualitativa, con medie oltre i 35 euro a bottiglia. Tra i mercati consolidati ha sempre un posto di riguardo la Germania (4%), che è e sarà oggetto di particolare attenzione nella strategia consortile insieme a Svezia (5% insieme agli altri paesi scandinavi) e alla Francia. Seguono Benelux (4%), Svizzera (3%) che nel 2024 ha registrato un’importante crescita (+19% di bottiglie vendute) e il fedele e stabile Giappone (2%).

"Siamo molto soddisfatti – dice il presidente del Consorzio, Giovanni Manetti – della notorietà che il Chianti Classico sta sempre più acquisendo su tutti i mercati internazionali. I nostri vini sono considerati ovunque prodotti di eccellenza. Da alcuni anni il Consorzio sta infatti investendo sul potenziamento dei suoi mercati storici, anche con alcune attività innovative che ci permetteranno di avere una presenza sempre più costante nei vari paesi di riferimento".