
Una veduta di vigneti in Maremma
Insieme al Brunello di Montalcino, nel 2024 è stata l’unica denominazione in controtendenza in Toscana: mentre nel complesso il Vigneto Toscana perdeva l’1,5% dell’imbottigliato, in Maremma si è registrato un ottimo +8,15% a circa 7 milioni e mezzo di bottiglie. Forte di questo dato, il Consorzio Tutela Vini della Maremma Toscana si appresta a soffiare proprio a Vinitaly sulle prime dieci candeline di un movimento dunque in crescita, e comunque già ben caratterizzato, benché ancora giovane. Due infatti i vini-icona che si sono ormai decisamente affermati nel corso degli anni, e che si riflettono sul panorama delle presenze al Palafiere di Verona: il Vermentino tra i bianchi, sicuramente il più rappresentativo (da solo vale 2 milioni 370mila bottiglie, il 32% dell’intera Doc) e il Ciliegiolo tra i rossi, emblema di come un vitigno autoctono si possa affermare fino a rappresentare una bandiera.
Curiosando tra i numeri della presenza a Vinitaly, nello stand del Consorzio saranno presenti 44 aziende con 77 vini, mentre altre 9 hanno scelto la via della postazione individuale. Dei 77 vini, 28 sono bianchi, 47 rossi e 2 rosati. Tra i bianchi spicca Re Vermentino (23, dei quali 13 dell’annata 2024 e 3 Superiore) con 3 Ansonica e il resto blend internazionali. I rosati sono a base Sangiovese e Alicante. Dei 47 rossi, una buona parte sono Ciliegioli, tutti in purezza, 3 Alicante e 3 Sangiovese, con 7 blend in stile Supertuscan, 6 Cabernet, 3 Merlot e il resto Syrah e blend internazionali. Ma al Vermentino è dedicato un ulteriore focus: presenti in degustazione anche i 10 Vermentino della ’top ten’ del Vermentino Grand Prix 2025 (che sarà decretata il 31 marzo da una giuria di sommelier, enologi e tecnici del territorio).
"Un vitigno di mare – nota il presidente del Consorzio, Francesco Mazzei – che in Maremma trova il suo habitat naturale, con personalità espressive diverse in funzione del terreno, dell’altitudine e della distanza dalla costa. Credo fortemente che il Vermentino di Maremma possa aspirare al confronto con i grandi vini bianchi e rossi del mondo grazie alla sua personalità complessa e longeva".
Una attenzione che del resto rispecchia l’andamento generale dei vini maremmani: i vini bianchi continuano a guadagnare terreno, rappresentando ora oltre il 42% del totale imbottigliato, in crescita rispetto al 2023, mentre i rossi registrano una lieve flessione (53%, meno 2%); bene i rosati, saliti al 5%. Anche il numero dei soci del Consorzio è cresciuto: adesso sono 473, a riprova del dinamismo di una denominazione in cui i produttori credono sempre più; la Doc Maremma Toscana vale infatti un terzo dell’intera produzione vinicola della provincia di Grosseto.