
Il bellissimo territorio vitato. A lato, il presidente del Consorzio Nicolas Bovard
Fare ordine. Questo il primo obiettivo del Consorzio Vini Valle d’Aosta, realtà che rappresenta la quasi totalità (97%) della produzione Doc regionale, fatta per il 60% di rossi e per il 40% di bianchi, più un piccola quota (60-70mila bottiglie) di spumanti. Una produzione che raggiunge a malapena i due milioni di bottiglie e che tuttavia si presenta come una giungla di denominazioni e sottodenominazioni, espressione anche di un ventaglio di vitigni autoctoni sicuramente interessanti, ma alcuni dei quali utilizzati in quantità e produzioni veramente di nicchia.
Da qui la necessità di ’ripulire’ la gamma, quando si mette piede fuori dalla regione, come in occasione del Vinitaly appunto. La prima novità di questa edizione è innanzitutto il posizionamento, non di mercato ma proprio quello fisico, nel senso che la Valle d’Aosta sarà negli stand A1 e B1 del Padiglione 10, insieme a Piemonte e Liguria. Una scelta geograficamente coerente, dopo che fino allo scorso anno stava al padiglione 12 con Abruzzo e Calabria.
Poi, come detto, tutto il discorso legato a vini e denominazioni. "Abbiamo un patrimonio di vitigni autoctoni cui ovviamente siamo molto legati – spiega Nicolas Bovard, presidente del consorzio – ma allo stesso tempo è complicato comunicarlo e trasmetterlo fuori dalla regione, oltre al fatto che alcune produzioni sono molto limitate e nemmeno escono dalla Valle d’Aosta. Abbiamo quindi deciso di puntare su alcuni vini più significativi come il Petite Arvine tra i bianchi, un vitigno non propriamente autoctono che tuttavia ormai ci arroghiamo come nostro e che sta dando grandi risultati, mentre tra i rossi spingeremo il Torrette, altro vino caratteristico a base di Petit Rouge. Per le bollicine il riferimento è il Priè Blanc, con il Blanc de Morgex et de La Salle, mente in bassa valle le denominazioni maggiormente riconosciute sono Chambave e Donnas".
Il Consorzio Vini Valle d’Aosta sarà presente con diverse bottiglie delle circa 50 cantine aderenti, puntando dunque su queste produzioni più strutturate e riconosciute. La possibilità di assaggiare qualche perla sarà comunque garantita dalle 13 cantine che saranno presenti con il loro banco: Cave des Onze Communes, Caves de Donnas, La Crotta di Vegneron Coop Agr, Cave Mont Blanc, Rosset Terroir, Grosjean Vins, La Source, Chateau Feuillet, Il Feudo di San Maurizio, Institut Agricole Régional, Maison agricole D&D, Laurent Theodule, Lo Triolet.