Venerdì 19 Aprile 2024

Castelli di Jesi al vertice Il Verdicchio è un simbolo

Locomotore del sistema regionale, viene prodotto come Doc e Docg in 25 comuni dei quali 23 nella provincia di Ancona e 2 in quella di Macerata .

Castelli di Jesi al vertice  Il Verdicchio è un simbolo

Castelli di Jesi al vertice Il Verdicchio è un simbolo

Nasce fra dolci colline dai profili ondulati, poco distanti dal mare, che qui fa sentire ancora la sua influenza. Un panorama idilliaco. Eppure il Verdicchio dei Castelli di Jesi può essere definito a tutti gli effetti una forza dirompente, il locomotore del sistema Marche enologico assieme a un altro peso massimo, il Rosso Piceno doc. Il Verdicchio è divenuto un simbolo del vino italiano nel nostro Paese e nel mondo grazie alla sua qualità, ma anche all’intelligenza dei suoi produttori, capaci di creare una bottiglia iconica come la celebre ‘anfora’ di Fazi Battaglia. Bianco elegante e complesso, da questi territori valica le Alpi e attraversa gli oceani per raggiungere tutto il mondo nelle sue versioni Doc e Docg.

L’area del Verdicchio dei Castelli di Jesi doc è individuata in due valli, quella del fiume Esino e quella del Misa, su una superficie di circa duemila ettari di vigneti e copre territori di 23 comuni della Provincia di Ancona e due di Macerata, storicamente detti ‘Castelli’ perché gravitanti nella politica e nell’economia di Jesi che nel 1194 ha dato i natali a Federico II di Svevia. Si esprime in maniera molto differente nell’interpretazione di ogni produttore grazie al particolare microclima e alle differenze delle due valli, dove cresce nei vigneti che si trovano sopra i 300 e fino ai 450 metri. Un vino dagli aromi agrumati, morbido, strutturato ma anche facile da bere. Ma nasconde dei segreti, fra cui quello della longevità, non comune fra i vini bianchi.

"Si è scoperto nel tempo – spiega il direttore dell’Istituto marchigiano di tutela vini, Alberto Mazzoni – che la longevità è la sua grande ricchezza. È un vino che può invecchiare. Non posso dire di non bere quello dell’annata. Posso dire senza ombra di dubbio: fatelo maturare e vi sorprenderà quando lo stappate". L’attuale disciplinare della Docg prevede in effetti un periodo di invecchiamento di almeno 18 mesi, di cui sei in bottiglia, prima di essere immesso sul mercato.

Al momento la Docg è in fase di ridefinizione e in un prossimo futuro passerà da Castelli di Jesi Verdicchio Docg a Castelli di Jesi Docg e diventerà facoltativo riportare il nome del Vitigno dopo le seguenti tipologie: Castelli di Jesi Docg, Castelli di Jesi Docg Superiore, Castelli di Jesi Docg Classico Superiore, Castelli di Jesi Docg Riserva, Castelli di Jesi Docg Classico Riserva.