"Ritengo la cooperativa una forma societaria estremamente adatta nell’aggregazione nel mondo dell’agroalimentare. E aggregarsi, lavorare insieme, creare un economia di scala è fondamentale". Antonio Centocanti, presidente di Cantina Belisario, nel 1995 essendo un socio conferente dell’allora Cantina Sociale di Matelica e Cerreto D’esi, viene eletto presidente per caso della stessa: è così che si appassiona al mondo del vino e ancora oggi ricopre questo incarico, oltre a quelli di vicepresidente di IMT e di presidente di IME e Food Brand Marche.
Presidente Centocanti, parlava di cooperazione. "Credo che la cooperativa, oltre ad azienda in quanto tale, debba essere un’azienda di territorio, nel senso che si deve occupare della Doc nella promozione e ricerca ed essere da catalizzatore con tutte le altre realtà vitivinicole. È fondamentale per i cambiamenti climatici e tutto quello che può accadere nell’annata agraria lavorare per creare una solidità aziendale".
Ci parli del Verdicchio di Matelica o Matelica Doc. "Siamo in attesa del cambio della denominazione, speriamo nella vendemmia 2025. Oggi è il territorio, la sua vocazione e soprattutto la sua tipicità che contraddistinguono un vino. Il Matelica Doc e Matelica Riserva Docg per il lavoro fatto, hanno una propria identità che i mercati stanno apprezzando e in linea con quello che oggi il consumatore vuole.
Voi siete stati eletti Cantina Cooperativa dell’anno 2025 Gambero Rosso. "Grande soddisfazione e orgoglio, un ennesimo riconoscimento importante per quello che nel tempo abbiamo costruito che ci dà fiducia per il futuro. Inoltre la Riserva Cambrugiano con i tre bicchieri e quattro viti e le altre etichette che hanno avuto riconoscimenti, ci confermano la qualità dei nostri vini".
Ci racconti meglio la cantina. "La Belisario lavora le uve di 80 soci conferitori per circa 180 ettari, la cantina è proprietaria e affittuaria di vigneti in proprio e presta servizi di consulenza e di lavoro ai propri soci. La cantina è anche imbottigliatore per le Doc più importanti della regione Marche. Occupa 20 dipendenti guidati sapientemente del direttore-enologo Roberto Potentini, dal 1988 alla Belisario, vera guida e artefice di ciò che la cantina è oggi. Il fatturato nel 2024 ha avuto un incremento del 15% sfiorando i 7 milioni di euro, un incremento del mercato estero e dell’Horeca. L’ imbottigliato è di circa un milione e mezzo di pezzi delle linee Belisario e Poggio alle Rondini in Cdo. Oltre al Verdicchio di Matelica sia fermo che spumante, il Colli Maceratesi Rosso, il Rosso Conero, il Lacrima di Morro D’Alba, il Pecorino e la Passerina".
E il Vinitaly? "È la manifestazione più importante per i vini Italiani, un momento di incontro e confronto: la Belisario è presente con il suo stand D9 nel padiglione 7".
Francesco Moroni