Sabato 19 Aprile 2025
MARIATERESA MASTROMARINO
Vinitaly

Calabria: il movimento vitivinicolo tra innovazione e tradizione

Gianluca Gallo sull'importanza del settore vitivinicolo calabrese, tra innovazione, biodiversità e promozione dell'enoturismo.

Gianluca Gallo è l’assessore all’Agricoltura della Regione Calabria

Gianluca Gallo è l’assessore all’Agricoltura della Regione Calabria

Gianluca Gallo, assessore all’Agricoltura della Regione Calabria: qual è lo scenario vitivinicolo del territorio?

"Possiamo dire di poter contare su un movimento vitivinicolo forse di dimensioni produttive circoscritte, ma del quale siamo molto fieri. Chiuderemo l’anno contando tra 16 e 18 milioni di bottiglie, con 150 aziende articolate in quattro consorzi di tutela: quello di Cirò è il distretto più importante, in attesa del riconoscimento Docg da parte della Commissione Europea; poi, il Consorzio Terre di Cosenza, di Bivongi e di Terre di Reggio Calabria".

Cosa in particolare vi rende orgogliosi?

"Sosteniamo il movimento, tanto da considerarlo un modello esemplare per il settore agroalimentare ed enogastronomico della regione, per la qualità delle produzioni".

Perché?

"Le cantine hanno saputo gestire il ricambio generazionale, trasmettendo la guida di queste realtà ai figli o ai nipoti, coinvolgendo molte donne. Questi profili al timone capiscono l’importanza di innovazione, formazione e cooperazione, migliorando la qualità dei nostri vitigni e sfruttando la biodiversità".

Ci fa qualche esempio?

"Abbiamo circa 303 vitigni autoctoni. Tra questi, il Magliocco in provincia di Cosenza e il Gaglioppo per il Cirò. Ci sono anche tanti bianchi di pregio, lo testimoniano la rinascita del Mantonico, del Greco e del Pecorello testimoniano. Vitigni di rilievo che hanno bisogno di essere impreziositi".

Qual è il ruolo della Regione?

"Quello di far comprendere a tutti la qualità delle produzioni dei nostri territori e dei nostri vini, che spesso vengono premiati in contesti internazionali".

Come ci riuscite?

"Partecipando a manifestazioni come Vinitaly, dove saremo presenti con uno stand rinnovato e più ampio al padiglione 12: dall’ingresso Re Teodorico si entrerà in Calabria. In generale, poi, partecipiamo a tante attività, come ProWine, Merano WineFestival. Ma c’è anche altro".

Cioè?

"Abbiamo proposto di far uscire il Vinitaly da Verona, portando la fiera nei nostri territori: l’anno scorso abbiamo organizzato Vinitaly and the City al Parco Archeologico di Sibari, tra eventi e masterclass, dove tutto è cominciato, visto che siamo la terra di Enotria. Una storia che abbiamo esposto anche al nostro stand veronese, nell’edizione 2024, e che è in sintonia con l’ambizione che hanno i giovani e le donne di oggi. Il prossimo appuntamento è dal 18 al 20 luglio, sempre al Parco Archeologico sibarita. Ma prima ci sarà Merano WineFestival Essenza del Sud, a Cirò, dal 7 al 9 giugno".

Questo promuove anche l’enoturismo?

"Con il presidente Occhiuto abbiamo voluto cambiare la narrazione della Calabria. Il vino trascina il settore agroalimentare e il prodotto del territorio. Tante cantine si stanno candidando per accogliere l’affluenza enoturistica, ma ci apriremo anche all’oleoturismo, perché con la Puglia siamo i primi per produzione di olio. La combinazione tra prodotto e territorio promuove tutta la Calabria, tra borghi antichi, centri storici, coste e parchi naturali".

Come avvicinare i giovani?

"Promuovendo un’educazione sul bere responsabile, grazie alla costruzione di un sistema di consapevolezza e conoscenza dei nostri vini e vitigni, tenendo sempre ben a mente che il buon bere si accompagna al buon mangiare e questa è una grande cultura di vita".