Un’annata "accattivante, brillante, succulenta", versatile e vocata all’invecchiamento che conferma il giudizio di una vendemmia a 5 stelle, le ultime attribuite anticipatamente sulla base dei parametri meteoclimatici e di consistenza e sanità delle uve. Sono le tre parole chiave che descrivono sinteticamente il Dna del Brunello di Montalcino 2020, il vintage entrato sui mercati dal primo gennaio di quest’anno. L’interpretazione rappresentativa dei vini della denominazione emerge da ‘Brunello Forma’, il nuovo progetto di proprietà del Consorzio: l’ente consortile mette in campo un innovativo ed esclusivo modello di valutazione della personalità dei vini in base alle diverse vendemmie tarato specificamente sul Sangiovese di Montalcino.
L’obiettivo è analizzare l’annata secondo canoni non più quantitativi (le stelle) e autoreferenziali, ma qualitativi e stilistici, che derivano dalla forte interazione tra vitigno, cambiamento climatico e vino, considerando anche la grande eterogeneità del territorio in termini di esposizione, altitudine e suoli. Uno studio complesso che ha visto all’opera membri del Consorzio, un team di esperti climatologi e professionisti dell’high tech farming della società Copernico e un panel di degustazione internazionale composto da 8 Master of Wine.
Martedì a Vinitaly ecco la presentazione della nuova mappa geoviticola e, a seguire, la degustazione di otto etichette di Brunello 2020, che verranno commentate secondo il nuovo metodo di valutazione dell’annata: Brunello Forma.