Venerdì 19 Aprile 2024

Tuttofood a Rho-Fiera: il cibo, tradizione vincente, di padre in figlio

L’agroalimentare è una storia di famiglia raccontata dalla voce dei protagonisti: gli imprenditori

Il secondo giorno di TuttoFood a FieraMilano è proseguito all’insegna della tradizione del Made in Italy, delle imprese a conduzione famigliare e della volontà di sviluppare i mercati esteri. Allo stande del gruppo Quotidiano Nazionale (Il Giorno, Il Resto del Carlino e La Nazione) si sono incrociate le voci dei principali protagonisti del settore che si stanno mettendo in luce nel trade food con prodotti che abbinano alla tradizione una ricerca sempre più innovativa e all’avanguardia.

Come la storia prestigiosa della famiglia Fiasconaro che arrivata alla terza generazione di imprenditori siciliani continua a sorprendere: “La nostra favola ha inizio con nonno Mario e quest’anno festeggiamo i 70 anni della nostra azienda celebrando proprio le origini siciliane. Il nuovo chef della casa, mio fratello Mario, ha reinterpretato il pandoro e il panettone dando origine ad un lievitato d’eccezione, il Montenero”, racconta Agata Fiasconaro, responsabile marketing, figlia del titolare Nicola, che negli anni ’80 ha avuto il merito di reinterpretare il panettone milanese.

Le tradizioni e il modo di fare italiano tramandato di generazione in generazione sono anche alla base del successo della farina piacentina Molino Dallagiovanna che dal 1832 riempie le tavole con ingredienti di eccellenza. Un modus operandi che attraversa il paese senza alcun tipo di distinzione.

In Val Cavallina, a Bergamo, Claudio Paleni porta avanti un caseificio a conduzione famigliare con il figlio Alberto, giovane manager che ha contribuito alla modernizzazione dell’azienda: “Se scegli un lavoro lo devi fare con passione, e questo implica anche svegliarsi alle tre di mattino”, sottolinea Alberto.

Partecipare a TuttoFood significa però aprirsi a nuovi trend e alle richieste dall’estero. “Vendiamo Cirio in 85 Paesi nel mondo e abbiamo l’ambizione di crescere ancora per far conoscere la nostra migliore qualità”, dichiara Pierpaolo Rosetti, direttore generale di Conserve Italia. E in alcuni casi il desiderio è proprio quello di emulare le migliori realtà straniere nel campo dell’agroalimentare.

Milano è il principale centro agroalimentare italiano con 400 operatori, 155 grossisti, 76 produttori agricoli e circa 1 milione di tonnellate anno di prodotto commercializzato e con Foody 2025, il progetto che prevede la riqualificazione della struttura dell’ortomercato, l’obiettivo è avvicinarsi a Barcellona, Parigi e Madrid, i principali mercati europei.