Martedì 23 Aprile 2024

Sisma e casette: "Quante nonne Peppina da oggi rischiano di trovarsi sulla strada"

Si calcola che almeno duemila sfollati nelle 4 regioni colpite dal sisma del 2016 vivano in sistemazioni provvisorie, casette camper e roulottes acquistate da loro. Ieri è scaduto il termine per la sanatoria. Sindaci e comitati: "Devono cambiare il decreto. Sono terremotati non abusivi"

Francesco Pastorella: "Casette e sisma, la politica trovi una soluzione"

Francesco Pastorella: "Casette e sisma, la politica trovi una soluzione"

Camporotondo di Fiastrone (Macerata), 1 febbraio 2018 - Vivono accampati da un anno e mezzo. Sono sfollati delle 4 regioni terremotate (Marche, Umbria, Lazio e Abruzzo). Duemila persone, il numero è una stima. Famiglie, tanti anziani. Hanno comprato camper, casette di legno, casette con le ruote e si sono adattati a viverci. Lo hanno fatto per non lasciare animali e cose, per restare in paese. Qualcuno ha tirato fuori dal garage le roulotte del 97, sì quelle dell’altro sisma. Dal 31 gennaio chi non si è ‘autodenunciato’ in Comune per lo Stato è fuorilegge. Abusivo. (La richiesta di sanatoria va completata con il progetto di ricostruzione della casa danneggiata, dici poco). In altre parole: nell’Italia del terremoto vivono centinaia di sfollati come Peppina, hanno solo la sfortuna di essere meno famosi di lei.

Paradossalmente il decreto che ha provato a salvare la nonna simbolo d’Italia ha condannato tanti altri. Quelli che sognerebbero volentieri di avere sopra la testa 2,70 metri di soffitto o 14 metri di camera da letto. Perché questi - fra gli altri - sono i requisiti richiesti dal decreto. "Chi non si è messo in regola rischia la denuncia penale e la demolizione – è netto Roberto Di Girolamo, ingegnere di Camerino –. Ed è stata una follia togliere a queste persone anche il Cas, il contributo di autonoma sistemazione".

Per dirla con Francesco Pastorella, tra i coordinatori dei 98 comitati di terremotati del cratere più vasto di sempre: "Queste persone hanno cercato da subito di rimboccarsi le maniche. Per restare sul territorio, magari per governare le bestie, hanno acquistato casette mobili, le hanno sistemate nel terreno di proprietà. Hanno fatto risparmiare soldi allo Stato". Pastorella ha incontrato il commissario con la collega Francesca Mileto.  Calcolano: "Più di 1.200 persone da oggi sono ufficialmente senza casa. Perché qualcuno nel frattempo si è messo in regola. Ma sono sempre stime, il numero esatto non lo conosce nessuno.  Il decreto non risolve, punisce. Le richieste sono assurde se riferite a roulotte, camper o  casette con le ruote. Non puoi avere 2,70 di altezza o 14 metri per una camera da letto. Fra l’altro nemmeno le Sae rispettano questi requisiti. Bisogna trovare una soluzione. Se penso che in Italia ci sono 5,4 milioni di richieste di regolarizzazione! Non capisco perché bisogna vessare poche centinaia di terremotati". Emanuele Tondi, sindaco a Camporotondo di Fiastrone e gelogo all’università di Camerino, ha provato a far cambiare idea al commissario. Ha riscritto il decreto. Per ora senza successo. Realista: "Da oggi si riattivano le procedure che erano già state messe in campo dalla procura per la demolizione delle casette in legno. E le procure possono continuare a segnalare ai comuni questi abusi dopo il censimento di settembre e ottobre. Serve un altro decreto. La politica deve andare incontro ai cittadini. Sono terremotati, non abusivi".