Terremoto L'Aquila, quando il mecenate vince sulla burocrazia

Lavori finanziati da Enrico Bracalene (NeroGiardini). Milioni dalla Russia per l'edificio storico

Enrico Bracalente all'inaugurazione di San Gregorio

Enrico Bracalente all'inaugurazione di San Gregorio

L’Aquila, 27 aprile 2019 - L’hanno realizzata in cento giorni, struttura in cemento armato e acciaio, un inno alla vita dopo la devastazione del 6 aprile 2009, la notte del sisma. Il miracolo di San Gregorio Magno alle porte dell’Aquila - la chiesa realizzata da Enrico Bracalente, per tutti NeroGiardini - è una storia che rompe gli schemi di tutte le ricostruzioni. E dimostra che vincere sulla lentezza della burocrazia è possibile. Fin da marzo 2010 la piccola comunità di San Gregorio ha riavuto un luogo di culto e centro di aggregazione. Mentre la complessa ristrutturazione dell’edificio storico è stata possibile grazie alla generosità della Russia, che ha finanziato anche i lavori di Palazzo Ardinghelli, la più munifica di tutti con 9 milioni. Bracalente aveva ascoltato in tv l’appello di suor Mirella, che aveva lanciato una disperata richiesta di aiuto. Di slancio, era partito con la moglie Laura per l’Abruzzo. Il colloquio con la religiosa e con il parroco Domenico Marcocci convinse più che mai l’imprenditore ad andare avanti. A dicembre la posa della prima pietra, al lavoro tutte imprese locali. L’opera alla fine è costata 300mila euro. Diventando da subito l’anima di un borgo che voleva ripartire.