Soccorso alpino e Alpini insieme: il patto della montagna

Dopo tanti interventi sul campo, da Rigopiano alle ricerche degli escursionisti dispersi sul monte Velino, Cnsas e Truppe alpine dell'esercito hanno firmato un'intesa per rafforzare la collaborazione nelle missioni di soccorso

Monte Velino: Cnsas e Alpini insieme (foto Soccorso alpino e speleologico-Cnsas)

Monte Velino: Cnsas e Alpini insieme (foto Soccorso alpino e speleologico-Cnsas)

Bolzano, 2 marzo 2021 – I signori delle cime - civili e militari - lavorano spalla a spalla da sempre ma oggi hanno siglato il patto della montagna, per arrivare prima in vetta. Si addestreranno regolarmente insieme. Insieme partiranno per le missioni di soccorso. Lo fanno già, ma d’ora in poi la collaborazione sarà rafforzata. Diventerà la norma  nella quotidianità, non solo negli eventi disastrosi, in emergenza. Oggi a Bolzano è stato firmato un accordo tra il Cnsas - corpo nazionale soccorso alpino e speleologico - e il Comando truppe alpine dell’esercito. A metterci la firma i due comandanti, il presidente Maurizio Dellantonio e il generale di corpo d’armata Claudio Berto. Un’intesa che rafforza un legame storico.  In comune hanno il tratto della gente di montagna: molti fatti, poche parole (meno apparenze). Uno stile che si sposa perfettamente con la linea Draghi. Non a caso il premier ha scelto proprio un alpino, il generale Francesco Paolo Figliuolo, per la missione più difficile, la guerra alla pandemia. Il "codice del silenzio" descrive bene i protagonisti di questa storia. Per dire: difficile ricordare un'intervista di Dellantonio, presidente Cnsas. Che oggi però ha fatto un'eccezione. "Abbiamo lavorato spalla a spalla con gli Alpini - il suo omaggio -. Sul campo, nelle situazioni più difficili, come la valanga di Rigopiano o la ricerca di quattro alpinisti travolti da una slavina sul monte Velino in Abruzzo, a febbraio.  Abbiamo imparato ad apprezzarne la preparazione tecnica, unita ad un’umanità e a  valori di solidarietà che suscitano rispetto e ammirazione". Considerazione ricambiata. "Riconosciamo nel Cnsas un pilastro della sicurezza e del soccorso in montagna ed una eccellenza del nostro Paese. Mettiamo a disposizione la professionalità, l’entusiasmo e le tecnologie di cui disponiamo, nel comune interesse di far fronte comune nelle emergenze con tutta l’umiltà, ma anche con tutta la forza, di chi vive ed appartiene alla montagna", l'impegno solenne del generale di corpo d'armata  Berto, comandante delle Truppe Alpine. Già, Rigopiano. Chi c'era ricorda le penne nere scavare notte e giorno, come gli altri ma più invisibili. Difficilmente i giornali se ne sono accorti. E proprio quei giorni tragici sono stati una pietra miliare nel nuovo corso,  hanno fatto capire a entrambi la possibilità di fare sinergia. Che ha l'obiettivo di rafforzare un modello operativo. Il coordinamento, come prevede la legge, spetta al Soccorso alpino. Sarà avviato subito un piano di attivazione congiunto fra i due protagonisti, che interverranno fianco a fianco nelle missioni in ambiente montano e impervio, "per il recupero di persone in imminente pericolo di vita" o "la ricerca e soccorso di  dispersi". Com'è scritto sulla parete del Doss di Trento, "per gli alpini non esiste l'impossibile". Vale anche per le divise del Cnsas: sopra c'è il tricolore.