Martedì 16 Aprile 2024

Rigopiano: papà Feniello imputato per i fiori, domani parte offesa

Il paradosso nel giro di 24 ore nel tribunale di Pescara

Il totem di Rigopiano con le foto delle 29 vittime; a destra Stefano Feniello, morto a 28

Il totem di Rigopiano con le foto delle 29 vittime; a destra Stefano Feniello, morto a 28

Pescara, 26 settembre 2019 - Udienza lampo e rinvio al 16 aprile per Alessio Feniello, condannato a due mesi di carcere commutati in 4.550 euro di multa per aver portato fiori a maggio tra le rovine dell'hotel Rigopiano, dov'è morto il figlio Stefano. Il reato contestato: violazione dei sigilli, quella è ancora zona rossa. Il suo avvocato Camillo Graziano spiega la strategia difensiva: "Spero nell’assoluzione. Ma se il papà di Stefano verrà condannato, faremo appello. Ribadisco quello che ho già detto a tutti: il reato è stato commesso, se vogliamo parlare di formalismi. Ma Alessio Feniello non è andato tra le macerie dell’hotel Rigopiano a fare sciacallaggio o a rubare souvenir. Quando lui e la moglie Maria hanno saputo della gita di Pasquetta, la gita dell’orrore, con i turisti che si scattavano selfie, si sono sentiti in dovere di andare in quel luogo profanato per una preghiera riparatrice. Mentre alla moglie è stata riconosciuta la tenuità del fatto e la non punibilità per ragioni emotive, e il pm ha ritenuto di chiederne l’archiviazione, lui invece ha ricevuto un decreto penale di condanna. Perché per lei sì e per lui no? Hanno compiuto la stessa cosa, nello stesso giorno alla stessa ora", osserva il difensore.

"Vogliono farmi tacere", dichiarò Feniello a gennaio, appena ricevuta la comunicazione. Per ironia della sorte, tra oggi e domani, in tribunale a Pescara è andato a giudizio il papà per i fiori e si terrà l’udienza preliminare sull’inchiesta principale: rischiano il processo in 25. "Nel giro di 24 ore Feniello passa da imputato già condannato a persona offesa. E la condanna è la diretta conseguenza di ciò che andiamo a discutere domani. Sì, è una situazione paradossale", ammette Graziano.

Ieri pomeriggio Feniello ha pubblicato sulla sua pagina Facebook la sua fedina penale - pulita - con questa didascalia: "Qualcuno va dicendo che sono stato condannato a differenza di mia moglie a causa dei miei precedenti penali, vi mostro questo".

A sinistra, il certificato penale di Feniello. A destra il decreto di condanna per i fiori
A sinistra, il certificato penale di Feniello. A destra il decreto di condanna per i fiori

"Alessio Feniello ha avuto una condanna per resistenza negli anni '90, l'episodio si riferisce a una manifestazione, lui era sindacalista - chiarisce il legale -. Ma il suo certificato penale è pulito. Vuol dire che l'episodio è lontano e non è considerato grave. Aggiungo: quel precedente non è ostativo per l'applicazione del 131 bis, la tenuità dei fatti". Domani mattina il papà di Stefano sarà di nuovo nelle aule di giustizia per il troncone principale dell'inchiesta (c'è anche un filone bis, sui depistaggi). Avvocato Graziano, il processo si annuncia complesso, che tempi prevede? "Tecnicamente è impossibile che possa andare spedito. A luglio abbiamo fatto l’appello, sono state depositate le richieste di costituzione delle parti civili. Sono 110, gli avvocati oltre 50. E ognuno di loro ha il diritto di sollevare obiezioni su ogni singola posizione". A questo sarà dedicata l'udienza di domani. Per conoscere i nomi di chi verrà rinviato a giudizio, c'è ancora tempo.