Onna, marzo 2018 - È come vedere un pezzo di Trentino alle porte dell’Aquila. Onna, marzo 2018, nove anni dopo il terremoto che devastò l’Abruzzo, erano le 3.32 del 6 aprile. Il piccolo borgo - 350 abitanti - pareva come bombardato, i morti furono 40. La Protezione civile della Provincia autonoma di Trento realizzò queste casette che sembrano baite di montagna in un mese e mezzo, i fondi erano della Croce Rossa (5,2 milioni). Berlusconi-Bertolaso-Dellai consegnarono le chiavi agli sfollati il 15 settembre 2009, dal sisma erano passati poco più di cinque mesi. E oggi? “Questo sembra un villaggio turistico – suggerisce uno sfollato –. Ma il problema è la ricostruzione. Troppo lenta”. Chi vive nelle casette trentine ripete, “sono confortevoli, ci stiamo bene”. Ma dopo tutto questo tempo il desiderio è uno solo: ricostruire. "Sogno sempre casa mia, qui mi considero come in vacanza", confida Grazia Bonomo, 81 anni (video). Il figlio Onelio aggiunge: "Se penso al terremoto del 2016 qui in pochi mesi hanno fatto davvero un miracolo. La ricostruzione? Il mio cantiere dovrebbe partire quest’anno. Ci vorranno almeno due anni e mezzo per tornare a casa. Aspettiamo"..