LEO TURRINI
Sport

Domenicali: "Verstappen fenomeno, la Ferrari tornerà"

L’ad della Formula 1 porta il Circus nel futuro: "Grande equilibrio oltre Max, lo show non intacca il Dna delle corse"

Stefano Domenicali
Stefano Domenicali

Monza, 1° settembre 2023 – "La verità è che senza Verstappen questo sarebbe un Mondiale equilibratissimo. Al di là dei meriti Red Bull, la differenza la sta facendo Max. Io che ho visto Schumi da vicino posso ben dirlo: l’olandese è un Fenomeno…".

Stefano Domenicali è il manager italiano che governa la Formula Uno. Dopo le esperienze prestigiose in Ferrari e in Lamborghini, ha preso il posto che fu di Bernie Ecclestone. Risultato: un boom planetario, con la conquista di un pubblico nuovo, giovane e giovanissimo.

"I numeri sono straordinari – dice il Dom –. E abbiamo un piano di sviluppo esteso a tutti i continenti".

Però in Italia con la Ferrari così malmessa…

"Io credo che domenica a Monza verrà tanta gente. Naturalmente non rinnego le mie radici, sono perfettamente consapevole di quanto manchi alla pubblica opinione una Rossa vincente".

Sedici anni senza conquistare un titolo iridato tra i piloti, quindici tra i costruttori…

"Ho fatto parte di quella storia. Conosco e comprendo la sofferenza. C’ero quando nel 2000 a Suzuka il nostro Schumi mise fine ad un digiuno iniziato nel 1979…".

Non si può essere ferraristi se non si possiede la pazienza.

"Esattamente. Poi intuisco lo sconforto degli appassionati, dei tifosi. Però scommetto sulla voglia di riscatto di chi lavora a Maranello".

A Monza Leclerc e Sainz che potranno combinare?

"Non sono pessimista. A Baku e a Spa, che un po’ somigliano al tracciato del Gran Premio d’Italia, la Ferrari andò sul podio".

Naturalmente sempre dietro Super Max.

"Dicevo all’inizio che la Formula Uno sta ammirando un fuoriclasse epocale. Bisogna riconoscere i meriti di Verstappen".

Ma quanto nuoce al Circo a quattro ruote il fatto che ormai prima di ogni gara già si conosce il nome del trionfatore?

"Beh, in ogni settore agonistico l’equilibrio nella competizione è importante. Però quando uno è più bravo è giusto che raccolga i frutti del suo lavoro, ci mancherebbe".

Stessa musica anche nel 2024?

"Credo e spero di no. La Mercedes e la Ferrari stanno spingendo forte. La crescita di Aston Martin e McLaren è sotto gli occhi di tutti. So che si tratta di un esercizio futile, ma come ho già spiegato senza Max il campionato sarebbe apertissimo, ci sono una decina di vetture in meno di due decimi".

Cosa rispondiamo a chi accusa Stefano Domenicali di essersi ‘americanizzato’ troppo, di voler trasformare l’automobilismo in una versione a trecento all’ora del wrestling?

"Chi muove questa contestazione non mi conosce. Vengo da Imola, ho casa a Monza, ho tifato per Gilles Villeneuve, ho amato Senna e considero una enorme fortuna umana e professionale essere stato un collaboratore di Schumi. Poi io dico che non possiamo avere paura della modernità e aggiungo che lo show è un valore, non un limite. Però il Dna delle corse non è stato toccato, infatti vince il pilota più bravo con la monoposto migliore".

Un’ultima cosa: a fine 2024 scade il contratto Pirelli per le gomme da Gp. Resterà il costruttore italiano o subentreranno i giapponesi della Bridgestone?

"Prenderemo una decisione entro la fine dell’estate, sapendo già di poter scegliere come fornitore tra due magnifiche aziende".