Monza, 1° settembre 2023 – "La Ferrari è sempre stata un’emozione. In camera avevo il poster del Testarossa e pure della Lamborghini. Era uno status symbol. Rappresentava il design, la velocità, il sesso". Joe Bastianich ’mastica’ la passione per i motori fin da ragazzino. "Per me, figlio di immigrati, italo-americano cresciuto negli anni Settanta col sogno del Cavallino, la macchina era l’immagine del tuo stile di vita". La patente era una svolta. Le auto e la velocità sono nel suo Dna come la musica e la cucina. Ha girato il mondo, ha guidato macchine leggendarie, ma il suo cuore torna sempre lì. In zona Maranello. Il suo lavoro, invece, questo weekend lo porterà a Monza. Per la ’data zero’ di un tour on the road in giro per l’Italia con la sua catena Joe’s American BBQ. Partendo proprio dal Gran premio d’Italia.
Joe, che legame ha con Monza?
"Beh, è un posto speciale. Mitico. Ci ho corso in diverse occasioni quando la Mille Miglia ha fatto tappa all’autodromo. è una cosa pazzesca sfrecciare sulla vecchia pista, con le Sopraelevate. Un’emozione incredibile".
E qui si accende la passione per le auto d’epoca...
"In particolare per le Ferrari che usava Enzo. Per me sono delle opere d’arte, hanno l’estetica più bella di tutti i tempi".
Qual è il suo modello preferito?
"Sicuramente la Ferrari 365 GT 2+2 del 1968. Che poi è anche il mio anno di nascita. Un modello verde oliva che è stato anche due anni nel Museo Ferrari. E pensa che quando l’ho comprata ho trovato dentro allo stereo una musicassetta dell’epoca. Era una cassetta di Adriano Celentano. Non ho mai avuto il coraggio di estrarla per paura che potesse rovinarsi. E così è sempre lì. Quando la uso, si ascolta solo Cel
entano".E il sogno proibito?
"Mi piacciono le auto che ti fanno viaggiare nel tempo, che raccontano un pezzo di storia e regalano emozioni appena ti metti al volante. Il sogno sarebbe la Barchetta di Enzo Ferrari della fine degli anni Cinquanta. Ma servirebbero diversi milioni di euro. Mi accontenterei anche solo di farci un giro, magari partecipare alla Mille Miglia".
Dalle vecchie miss della strada alle monoposto della Formula 1. Anche in gara il cuore è sempre Rosso?
"Direi di sì, è sempre passione Ferrari, anche se ci stanno facendo soffrire molto. Ma bisogna riconoscere che Red Bull sta facendo delle cose pazzesche con Max Verstappen".
Adesso c’è Monza. Lei arriverà in una doppia veste: tifoso, ma anche ’addetto ai lavori’.
"Ovviamente tifoso, ma proprio da Monza partiremo per portare in giro per l’Italia il nostro Joe’s American barbecue. Porteremo i sapori, i profumi, la cultura dell’autentico barbecue americano, senza alcuna italianizzazione, per poter viaggiare nell’espressione più pura della cucina del Texas e della Carolina del Nord".
La vedremo ai ’fornelli’?
"Penso di sì. Il nostro Airstream (la roulotte argentata nel perfetto stile Usa dei truck food, ndr) sarà nell’area food, vicino alla Fan Zone. Poi, dopo il Gran premio partiremo per nuove tappe lungo tutto lo Stivale".
Menu barbecue d’ordinanza. Ma se dovesse associare un piatto italiano alla sua passione per i motori e in particolare alla Ferrari, da ’restaurant man’ cosa sceglierebbe?
"Non è facile, ma direi una bella zuppa imperiale, nel perfetto stile della tradizione emiliana. Come quella che piaceva a Enzo Ferrari".
E la musica?
"Beh, schiaccerei di nuovo play sulla radio della mia coupé verde oliva".