Giovedì 17 Luglio 2025
ALESSANDRO GALLI
Sport

Stacchi e tane di famiglia. Il rifugio dei campioni tra le pieghe del circuito

I fratelli Marquez sono tra coloro che trovano dimora negli spazi dell’autodromo. L’idea venne a ’Schumi’, ma Vale fu il primo a piazzare lì la sua casetta viaggiante.

Alex Marquez, 29 anni: uno dei più attesi già oggi nella Sprint con la Ducati Gresini

Alex Marquez, 29 anni: uno dei più attesi già oggi nella Sprint con la Ducati Gresini

"Al Mugello non si dorme", slogan ormai storico e diventato in qualche modo il marchio di fabbrica della gara più attesa del Motomondiale. Lì, al Mugello, dove quel "non si dorme" significa molto semplicemente festa, amicizia, happening, musica, grigliate e tutto quanto rende i giorni – ma in questo caso le notti – del Mugello qualcosa da vivere come non accade altrove.

"Al Mugello non si dorme", dunque, ma all’interno del circuito qualcuno ci dorme. E il viaggio nell’area del tracciato poco più su del rettilineo (quella per intendersi a due passi dalla piattaforma su cui vanno ad atterrare gli elicotteri), nei giorni del Gp d’Italia diventa una sorta di piccolo paese, dove gli appartamenti, le case, sono i maxi motorhome che i piloti della MotoGp utilizzano come alloggio per ritagliarsi uno spazio tutto loro (comodo e protetto) in un weekend ad altissima concentrazione di popolarità.

In principio fu Valentino Rossi a far piazzare la sua... casetta-viaggiante all’interno del circuito. Anzi, se proprio vogliamo andare ancora un po’ più indietro, la prima idea di un soggiorno a due passi dal cordolo della pista fu di Michael Schumacher che sceglieva questo tipo di collocazione quando con la Ferrari (ovviamente in segreto) passava dalla pista fiorentina per i test del Cavallino.

Oggi nel mini-paese formato dai maxi-camper trascorrono i giorni del Gp i fratelli Marquez, i piloti Aprilia, così come Pecco (e famiglia). Già, la famiglia. I motorhome-alloggio in effetti sono una vera e propria casa, con tanto di camera da letto, servizi, saletta (salotto) per riunioni e semplicemente un caffè lontano dall’euforia contagiosa del paddock, cucina con spazio pranzo-cena. C’è tutto, insomma, compresa la vigilanza che in qualche modo deve garantire la privacy ai piloti che si capisce al volo quando sono in... casa. Il ’segnale’ lo danno gli scooter con i colori e marchi dei rispettivi team che Marquez o Morbidelli, Bastianini o Bezzecchi parcheggiano davanti al camperone ogni volta che decidono di passare dal loro motorhome.

Certo, i cacciatori di selfie di tanto in tanto ci provano, ma non è lì che si può riuscire a fare il blitz giusto per strappare una foto al pilota. Meglio tentare al paddock e direttamente al camion sistemato davanti al box. Lì, i piloti vivono quasi tutta la loro giornata, prima di andare a riposare là, dove si può dormire bene in pace. Mentre nel resto del Mugello, ovviamente non si dorme.