MARCO GALVANI
Sport

Sfida epica con Fangio e fu trionfo Mondiale

Nino Farina è stato il primo campione del mondo di Formula 1 nel 1950. La sua vittoria al GP di Monza, con un margine di 1'18.6 sulla Ferrari, gli ha permesso di conquistare 8 punti e il titolo. Enzo Ferrari lo descriveva come un pilota dal coraggio che rasentava l'inverosimile.

di Marco Galvani

Nino Farina "era l’uomo dal coraggio che rasentava l’inverosimile", diceva di lui Enzo Ferrari. "Un grandissimo pilota, ma per il quale bisognava stare sempre in apprensione, soprattutto alla partenza e quando mancavano uno o due giri all’arrivo. Alla partenza era un poco come un purosangue ai nastri, che nella foga della prima folata può rompere; in prossimità del traguardo era capace di fare pazzie, ma, bisogna pur dire, rischiando solo del proprio, senza scorrettezze a danno di altri". Giuseppe “Nino“ Farina era figlio di uno dei fratelli del celebre carrozziere italiano che fondò gli Stabilimenti Farina, ma soprattutto è stato il primo campione del mondo di Formula 1. Anno 1950, la prima edizione del Mondiale di F1. Il Gp era domenica 3 settembre.

Allora come quest’anno. Farina, torinese, era al volante della Alfa Romeo, tornata nel mondo delle gare dopo un anno di stop. Modello 159, come quella di Juan Manuel Fangio. Potenza, leggerezza e affidabilità piegano la concorrenza. Un esemplare al debutto insieme ad altre due “matricole“ del gran premio: la Ferrari 375 spinta da un motore a 12 cilindri a V di 60° da 4 500 cm³ schierata da Maranello e la Milano 1, modello basato sulla Maserati 4CLT-50, per la Scuderia Milano. Monza è il settimo appuntamento della stagione iridata. L’ultimo. Arriva due mesi dopo il Gp di Francia. Farina è in corsa per il titolo insieme ai suoi compagni di squadra Fangio (in vetta alla classifica con un margine di sole 4 lunghezze sul pilota torinese ) e Luigi Fagioli. Il pronostico è a favore dell’argentino, che conquista la pole con il tempo di 1’58.6. Farina è terzo alle spalle della Ferrari di Alberto Ascari. Alla partenza Farina ha la meglio, la gara è una sfida eroica. Anche di resistenza. Dei piloti e dei motori. Fangio è costretto a fermarsi definitivamente al trentacinquesimo giro per problemi al motore e deve dire addio al titolo. Ascari tira il collo alla Ferrari e conquista il posto d’onore mettendosi negli specchietti l’Alfa Romeo di Fagioli, obbligato a rientrare ai box per il rifornimento. Lo stesso succede a Farina, ma il volante torinese ha un abisso di vantaggio e, una volta rientrato in pista, taglia il traguardo davanti a tutti, con un margine di 1’18.6 sulla Ferrari “condivisa“ della coppia Ascari-Serafini. Terzo Fagioli. Farina mette in tasca 8 punti e in bacheca il titolo di primo campione del mondo della Formula 1.