Leo Turrini
Dubito fortemente che Leclerc o Sainz possano vincere domenica. Non hanno la macchina giusta. Forse nemmeno l’organizzazione giusta alle spalle. Al tempo stesso, ad un week end che nasce sotto auspici non favorevoli ci si può avvicinare con la speranza di chi non si rassegna. Monza, per i cultori della modernità, è persino un anacronismo: non è un luogo “glamour” in linea con le imposizioni dello show business. Ma Monza significa Ferrari: cioè tradizione, passione, amore per un’idea della italianità che merita di sopravvivere alle sconfitte, alle amarezze, al disincanto, alle disillusioni. Lo dico? Lo scrivo. Monza 2023 deve regalarci almeno un brandello Rosso di emozione. Per riaccendere la fiducia in un futuro migliore.