Leo Turrini
Allora, forse, mettere uno come Marc Marquez, che appartiene ad una storia distinta e distante, nello stesso garage di Pecco Bagnaia ha il sapore e il significato di una sfida più alta. Tradotto: siamo così bravi che possiamo permetterci di affrontare il rischio di una faida in famiglia, perché comunque la nostra supremazia tecnologica ed industriale (sì, anche industriale) ci consentirà di prevalere. È vero? Non è vero? Io non lo so.
Di sicuro Ducati ha offerto un plus di attenzione e interesse alla MotoGp: se sai prima come va a finire, l’entusiasmo nazionalpopolare fatalmente svanisce. Quanto al resto, la Aprilia, a sua volta italianissima, deve fare i conti con le ossa rotte di Martin, il campione uscente. Ed è un peccato, perché l’altro marchio tricolore avrebbe il diritto di uscire da uno status di inferiorità. Alla fine della fiera, è possibile che tutto si riduca al duello tra Bagnaia e Marquez. Ora, io non so chi tra i due sia Prost e chi Senna. Non mi permetto di fare paragoni. Però, per amor di verità, sto con Pecco.