Mercoledì 18 Settembre 2024

La prima volta senza Buffon Parma nel segno di Colak

Il Parma si presenta alla B con ambizioni rinnovate, ma senza il mito Buffon tra i pali. Una proprietà Usa ha fretta di agguantare la serie A e una rosa competitiva, con l'arrivo di Antonio Colak e le garanzie di Fabio Pecchia in panchina. Una piazza storica che spera di non essere frenata dalla B.

Un nuovo assalto alla serie A, senza però avere più il mito Buffon tra i pali. Il Parma si ripresenta al nastro di partenza della B con rinnovate ambizioni, ma certo l’eliminazione ai playoff contro il Cagliari dello scorso campionato rischia di lasciare ancora scorie nell’animo della squadra ducale.

La proprietà Usa, Krause Group, ha una certa fretta di agguantare la massima serie per sviluppare in pieno il proprio progetto imprenditoriale legato al calcio. E un ulteriore ’stallo’ sportivo non è quello che si vuole, in aggiunta a tutte le difficoltà che sta incontrando il piano per il nuovo stadio Tardini.

Le risorse, in ogni caso, non mancano e la rosa allestita è sicuramente tra le più competitive della cadetteria. Anche se non ci sarà più Vazquez, il faro del gioco nelle ultime stagioni.

Tra gli arrivi, spicca quello di Antonio Colak, 29enne croato che coi Rangers di Glasgow ha mostrato ottime doti realizzative ad alto livello. Un crescendo di rendimento che gli ha regalato anche tre presenze in nazionale.

Anche le ale Partipilo proveniente dalla Ternana e Begic dal Vicenza promettono di ben figurare in un campionato che sarà molto lungo. La garanzia per gli emiliani siede in panchina e si chiama Fabio Pecchia. Un allenatore dall’esperienza già consistente e che alla Cremonese, due stagioni fa, era stato in grado di firmare una storica promozione.

A Valles, per il ritiro, la squadra è stata seguita da un numero considerevole di tifosi. La dimostrazione dell’entusiasmo di una piazza storica del nostro calcio, la cui dimensione provinciale non è mai stata un limite, anzi. Per il suo passato e le ambizioni, la B rischia di essere una zavorra per chi seppe conquistare l’Europa.