
di Doriano Rabotti
"Per noi emiliani è facile, i motori li abbiamo dentro. Però quando ho portato la mia canzone su Gilles in studio alla Bandabardò, anche loro che sono fiorentini hanno subito capito".
Stefano ’Cisco’ Bellotti, una vita come frontman dei Modena City Ramblers, poi solista e protagonista di un disco e tour con la Bandabardò, non è nuovo a dedicare canzoni a sportivi fuori dagli schemi. L’ultima si intitola ’Gilles’ e parla ovviamente di Villeneuve.
Cisco, perché Gilles?
"Perché lui delle corse era il Jim Morrison, il Jimi Hendrix, il Diego Maradona: uno fuori dagli schemi in tempi in cui la Formula 1 era meno robotica e ti potevi appassionare di più per certi idoli. Un’altra mia canzone è dedicata a George Best: tutti personaggi unici che hanno ignorato o riscritto le regole. L’ultimo che mi ha trasmesso quelle emozioni è stato Senna, e infatti mi ricordo benissimo dove ero quando morì".
E dove era?
"Al matrimonio di Franco D’Aniello, una delle colonne dei Ramblers".
E quando morì Villeneuve?
"A casa mia a Carpi".
Come si scrive una canzone su un mito come Gilles, di cui si sa già tutto?
"Prima di tutto documentandosi. Studiando ho scoperto per esempio che aveva barato sull’età, solo dopo la sua morte si scoprì che aveva qualche anno in più. Lo fece perché temeva di essere scartato dalla Formula 1 perché troppo vecchio. Tornando alla composizione della canzone, è chiaro che certi personaggi sono fonte di grande ispirazione, ma io cerco di lavorare su qualche aneddoto inedito proprio per non dire a chi ascolta cose che sa già".
Ed è riuscito a trasmetterlo anche alla Bandabardò?
"Anche se loro non sono emiliani, abbiamo un vissuto in comune, alcuni ricordi sono gli stessi. Piuttosto mi hanno chiesto: ma dobbiamo suonare questo pezzo qui? quando gli ho proposto ’Pioggia e sole’, che racconta di quando da bambino andavo allo stadio a tifare per il Bologna. Da fiorentini qualche dubbio ce l’avevano..."
Gilles vi ha messi d’accordo, invece.
"Lui era l’essenza della competizione, a lui interessava soltanto sorpassare il pilota davanti, non faceva calcoli. Anche per questo nel finale della canzone abbiamo messo l’audio della telecronaca di Mario Poltronieri che racconta l’incredibile sequenza di sorpassi tra Gilles e Arnoux a Digione nel 1979".