
Più persone in sovrappeso in Emilia-Romagna, Siena spicca per l’indice di vecchiaia. Medici, servono rinforzi
Il Rapporto SDGs Istat 2024 offre un quadro aggiornato sul progresso dell’Italia verso gli Obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030. In particolare, per il Goal 3 – Salute e benessere, l’Istat diffonde trentasette misure statistiche riferite a diciotto indicatori. Nel confronto tra l’ultimo anno disponibile e quello precedente, le misure che mostrano un miglioramento sono meno della metà: cala la probabilità di morire tra i 30 e i 69 anni per tumori, diabete, malattie cardiovascolari e respiratorie; aumentano le vaccinazioni pediatriche contro la poliomielite e cresce la quota di operatori sanitari – medici, infermieri, dentisti e farmacisti – in rapporto alla popolazione.
Tuttavia, i segnali negativi non mancano: diminuisce la speranza di vita in buona salute, cala la copertura vaccinale antinfluenzale per gli over 65 e aumentano gli incidenti stradali. Su un orizzonte decennale, invece, cresce il numero di misure in miglioramento, comprendendo anche la diminuzione dei suicidi, delle nuove infezioni da HIV e dell’incidentalità stradale.
Nel 2023, i decessi in Italia sono stati 660.600, circa 53 mila in meno rispetto al 2022, riportando il numero dei morti ai livelli precedenti alla pandemia.
Il Rapporto ASviS 2024 consente di approfondire questi fenomeni a livello regionale e provicinale, grazie agli indici compositi che sintetizzano circa cento indicatori elementari nel periodo 2010-2023 e che consentono di confrontare le Regioni e le Province autonome tra loro e rispetto alla media nazionale. L’Emilia-Romagna ad esempio mostra una riduzione delle persone che fanno uso di alcol (-4,1 punti percentuali), compensata però dal calo del numero di medici (-0,7 ogni 10.000 abitanti dal 2013 al 2022) e da un aumento delle persone in sovrappeso (+1,8 punti percentuali). Tutte le province presentano valori superiori o pari alla media nazionale, tranne Ferrara, che registra un valore inferiore.
In Toscana l’indicatore mostra un lieve miglioramento, con un calo sia dei consumi di alcol sia dei fumatori abituali (-6,8 e -3,3 punti percentuali rispettivamente), un incremento degli infermieri e ostetrici (+1,5 ogni 1.000 abitanti tra il 2013 e il 2022) e un aumento dell’indice di vecchiaia (+41,6 punti percentuali). Tra le province spicca Siena, che sul goal presenta un valore molto superiore alla media nazionale, mentre Livorno è l’unica a registrare un valore inferiore alla media del Paese.
Anche in Umbria il Goal 3 è tra quelli in lieve miglioramento: crescono gli infermieri e ostetrici (+1,8 per 1.000 abitanti) e cala la probabilità di morire per malattie non trasmissibili (-2,2 punti percentuali tra 2010 e 2021).
Le Marche mostrano segnali positivi, con diminuzioni significative del consumo di alcol (-6,6%), del fumo (-4,6%) e delle persone in sovrappeso (-5%), ma anche una riduzione dei medici di circa uno ogni 10.000 abitanti. Il capoluogo è l’unica provincia ad avere un valore superiore alla media nazionale, le altre sono in linea. In Liguria cala la quota di chi fa uso abituale di alcol (-7,9%.) ma si riduce anche il numero dei medici (-0,9 per 10.000 abitanti). La Spezia nello specifico registra valori pari alla media nazionale.
Anche la Lombardia segue un andamento analogo a quello nazionale, con Milano e altre province che hanno valori anche superiori. La regione vede una diminuzione della probabilità di morte per malattie non trasmissibili (-2,3 punti percentuali tra il 2010 e il 2021), a fronte però di un calo del numero di medici (-1,1 per 10.000 abitanti tra 2013 e 2022).