
A Bologna quasi 30mila impianti in servizio, Milano medaglia di bronzo. Ma serve una strategia sulle rinnovabili
Il Goal 7 dell’Agenda 2030 dell’Onu è "Energia pulita e accessibile", ossia assicurare a tutti l’accesso ai sistemi di energia economici, affidabili, sostenibili e moderni. Il rapporto SDGs 2024 dell’Istat fornisce un quadro nazionale, sulla base di quattordici misure statistiche riferite a cinque indicatori Un-Iaeg-sdgs.
A livello generale emerge che dopo l’aumento dell’anno precedente determinato dalla ripresa post-pandemica, nel 2022 i consumi energetici sono in calo del 3,1%. L’Italia si conferma al quinto posto della graduatoria europea, con un’intensità energetica che ammonta a poco meno dell’85% del valore medio Ue27. Inoltre, battuta d’arresto per le fonti di energia rinnovabile: la quota complessiva di energia da fonti rinnovabili nel 2022 è al 19,1% del Consumo finale lordo di energia (CFL), valore stabile rispetto al 18,9% del 2021. Cifre al di sotto del valore definito per il 2022 dalla traiettoria di sviluppo del Piano Nazionale Integrato Energia e Clima (Pniec), che doveva essere del (21,2%). Nella città metropolitana di Bologna il 2023 si è chiuso con 29.184 impianti fotovoltaici in esercizio (+27,8% rispetto all’anno scorso) ed una potenza relativa pari a 516,2 MW (+22,2% rispetto al 2022). Nella distribuzione regionale del numero di impianti a fine 2023 l’Emilia-Romagna è al terzo posto, con un peso sul totale nazionale pari a 10,2%. Il peso della città metropolitana del numero di impianti sul totale nazionale è invece pari a 1,8%. La produzione lorda degli impianti fotovoltaici nella città metropolitana di Bologna è cresciuta, in quest’ultimo anno, del 15,1%, attestandosi alla fine del 2023 al valore di 424,2 GWh.
Nel 2023 la città metropolitana di Bologna è quinta tra le città metropolitane per numero di impianti (dopo Roma, Torino, Milano e Venezia).
Le auto ibride ed elettriche invece iniziano ad essere più diffuse in tutte le regioni, ma gli obiettivi al 2030 dettati dal Piano della Transizione ecologica sono ancora lontani.
Il Rapporto ASviS 2024 consente anche un’analisi su base regionale e provinciale, grazie a specifici indici compositi basati su circa cento indicatori elementari nel periodo 2010-2023. In Emilia-Romagna il Goal è in lieve miglioramento: diminuiscono il consumo di energia per fonti primarie (-3,3 kTep per 10.000 abitanti) e l’intensità energetica (-16,0 TEP per milioni di euro), ma la regione resta sotto la media nazionale: Ravenna è la provincia con valori più bassi e stanno sotto anche Ferrara, Parma, Modena, Reggio Emilia, mentre Piacenza, Forlì-Cesena, Rimini e Bologna sono in linea con il valore dell’Italia.
In Toscana si registrano miglioramenti molto contenuti per tutti gli indicatori di base. Guardando le province, Lucca ha un valore molto inferiore alla media nazionale e anche Livorno sta sotto, mentre Massa, Pistoia, Arezzo, Prato e la città metropolitana di Firenze sono pari all’Italia; registrano invece valori superiori alla media solo Pisa, Siena e Grosseto.
In Lombardia nessun indicatore riporta variazioni consistenti, e in questi anni continua a seguire l’andamento della media nazionale, ma con forti disparità tra province. Sondrio eccelle con valori molto superiori alla media nazionale, mentre la città metropolitana di Milano, Monza Brianza, Como, Varese e Lodi registrano valori pari all’Italia. Criticità invece per Bergamo, Pavia, Lecco e soprattutto per Brescia, Cremona e Mantova che hanno un valore molto inferiore alla media nazionale.