Lunedì 19 Maggio 2025

Così il mondo progetta il futuro. I ’17 goals’ delle Nazioni Unite. Sostenibilità parola d’ordine

Preoccupano i conflitti in atto e le disparità sociali, l’Occidente affronta cambiamenti epocali. Dal clima ai consumi responsabili, passando per imprese e infrastrutture: c’è ancora strada da fare.

Preoccupano i conflitti in atto e le disparità sociali, l’Occidente affronta cambiamenti epocali. Dal clima ai consumi responsabili, passando per imprese e infrastrutture: c’è ancora strada da fare.

Preoccupano i conflitti in atto e le disparità sociali, l’Occidente affronta cambiamenti epocali. Dal clima ai consumi responsabili, passando per imprese e infrastrutture: c’è ancora strada da fare.

Porre fine a ogni forma di povertà nel mondo. Raggiungere la sicurezza alimentare, migliorare la nutrizione e promuovere un’agricoltura sostenibile. Sono solo alcuni degli obiettivi dell’Agenda 2030 dell’Onu in un mondo che stra affrontando cambiamenti epocali. Sullo sfondo le guerre tra Russia e Ucraina e quella in Medio Oriente. E un Occidente che si prepara a vivere la più profonda fase di cambiamento dalla fine della Seconda Guerra Mondiale.

Una fase storica particolare in cui diventa ancora più impoerante assicurare la salute e il benessere dei cittadini. Ma anche fornire un’educazione di qualità, equa e inclusiva, promuovere opportunità di apprendimento permanente per tutti.

Un mondo che è alla ricerca di modelli sostenibili di produzione e di consumo e che cerca di adottare misure urgenti per combattere il cambiamento climatico e le sue conseguenze, così come conservare e utilizzare in modo durevole gli oceani, i mari e le risorse marine per uno sviluppo sostenibile.

Diciassette impegni che si sono prefissati 193 paesi nel mondo con l’obiettivo di mettere le persone al centro della politica.

Obiettivi ambiziosi, come quello della pace che, negli ultimi anni, e in particolare in questo inizio di 2025, con i conflitti in atto in diverse aree, su tutti quelli in Palestina e Ucraina, sembra lontano anni luce.

Permangono inoltre grandi difficoltà ad affrontare le disparità economiche e sociali e la rottura del ceto medio, sempre meno raggiungibili.

Proprio per questo l’impegno di governi, enti, associazioni, imprese, cittadini, Atenei e ogni forma di organizzazione mondiale deve essere sempre maggiore. Per raggiungere un equilibrio sostenibile. Un concetto che si porterebbe dietro la vittoria su tutte le disparità presenti ancora oggi.

L’Agenda 2030 è basata su uno spirito di rafforzata solidarietà globale per portare il mondo sul percorso della sostenibilità e della resilienza. E, soprattutto, di amicizia tra i popoli.

Impegni che i Paesi dell’Unione Europea stanno affrontando con coraggio, in un mondo dove gli equilibri tra superpotenze sono sempre più precari.

Ma, nel Vecchio Continente, non si vuole rinunciare a quello che, anche Papa Francesco ha definito un "importante segno di speranza".

Marco Principini