Domenica 27 Aprile 2025

UE alla prova dell’autonomia, la NATO accelera sul riarmo

Europa / Il Vecchio Continente pianifica la propria sicurezza

NATO

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La NATO si prepara a rafforzare le proprie capacità difensive e a ridurre la dipendenza dagli Stati Uniti, in seguito al recente scontro politico tra il presidente americano Donald Trump e il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. L’incontro, avvenuto alla Casa Bianca, ha segnato un cambio di rotta per Washington: la difesa dell’Ucraina e dell’Europa non rientra più tra le sue priorità. Una decisione che ha accelerato i progetti europei per un riarmo autonomo e tecnologicamente avanzato. Alla luce delle mutate dinamiche geopolitiche, la Commissione europea ha presentato il piano “ReArm Europe – Readiness 2030”, volto a promuovere investimenti massicci nella difesa. Il progetto punta a una spesa superiore agli 800 miliardi di euro, articolata su più pilastri: sblocco dei fondi pubblici nazionali, creazione dello strumento SAFE per la sicurezza europea, ricorso al Gruppo BEI e mobilitazione di capitali privati. Tali misure consentiranno agli Stati membri di aumentare in tempi rapidi la spesa per la difesa, anche attraverso prestiti a lunga scadenza garantiti dal bilancio UE. Nel frattempo, la NATO ha già avviato alcune iniziative strategiche, come Baltic Sentry e Task Force X, per il controllo delle infrastrutture sottomarine e lo sviluppo di droni navali autonomi. Un aggiornamento tecnologico che rispecchia l’esperienza ucraina nel conflitto con la Russia e che si basa su intelligenza artificiale e automazione. Parallelamente, il presidente francese Macron ha sollecitato i Paesi dell’UE a destinare il 3% del PIL alla difesa. Attualmente, solo Polonia, Estonia, Lettonia e Grecia superano tale soglia, mentre nazioni come l’Italia, con l’1,43%, restano ancora al di sotto. Con Readiness 2030, l’Europa intende rafforzare le proprie difese e costruire una pace basata sulla forza e sulla prontezza strategica.