Mercoledì 24 Aprile 2024

Sicurezza sul lavoro, il nuovo accordo di collaborazione

Documento / A firmarlo Umbria, Confindustria e Inail: cosa prevede

Tra gli scopi anche quello di ridurre fattori di rischio delle malattie

Tra gli scopi anche quello di ridurre fattori di rischio delle malattie

«L’accordo prevede la realizzazione di un percorso partecipato, che coinvolga tutte le figure strategiche aziendali con l’obiettivo di sensibilizzare e orientare i lavoratori verso scelte salutari». Il Direttore regionale Salute e Welfare Massimo D’Angelo, che ha sottoscritto il documento insieme al Direttore di Inail Umbria Alessandra Ligi e al Presidente di Confindustria Umbria Vincenzo Briziarelli, afferma che "saranno sviluppate iniziative congiunte di informazione, formazione e assistenza per ridurre gli infortuni e le malattie professionali, sostenendo ulteriormente le aziende nella creazione di ambienti di lavoro più responsabili, dove la sicurezza si combina con la salute psico-fisica. La Regione Umbria metterà a disposizione delle aziende coinvolte anche le informazioni sulle opportunità di accesso ai servizi sanitari e socio-sanitari presenti sul territorio per specifiche problematiche legate ad alimentazione, fumo di tabacco, consumo di alcol e altre forme di dipendenza o malattie croniche non trasmissibili”. Al cuore dell’intesa, spiega la Regione in una nota, c'è invece il sostegno alla diffusione di buone pratiche negli ambienti di lavoro, al fine di ridurre i fattori di rischio delle malattie attraverso l’adozione di comportamenti salutari, come la sana alimentazione, l’attività fisica regolare, e il contrasto al consumo di alcol e tabacco. Un’attività congiunta che, partendo dal modello Workplace Health Promotion (WHP) raccomandato dall’Organizzazione mondiale della sanità, conferisce all'ambiente lavorativo un ruolo strategico nella tutela della salute e del benessere delle persone. «L'accordo qualifica le azioni previste nei Piani nazionali di prevenzione del SSN e Inail, mirate al progressivo miglioramento dei livelli di sicurezza aziendali in funzione di una tutela dei lavoratori sempre più efficace e aderente alle previsioni delle strategie e delle direttive internazionali ed europee in materia di prevenzione», sottolinea infine Alessandra Ligi.