
La sicurezza psicologica è la chiave per ambienti di lavoro sostenibili
Il mondo del lavoro contemporaneo sta vivendo un momento di profonda trasformazione. L’aumento dello stress tra i dipendenti, le crescenti pressioni legate al rendimento e l’escalation dei conflitti interni stanno ridefinendo il modo in cui le aziende operano e le persone vivono l’ambiente professionale. In questo scenario, la sicurezza psicologica non può più essere considerata un "benefit", ma rappresenta un requisito essenziale per il benessere individuale e la sostenibilità delle organizzazioni. A lanciare l’allarme è il nuovo Studio sulla sicurezza psicologica pubblicato da Workplace Options (Wpo), leader globale nel supporto al benessere dei dipendenti. L’indagine, condotta in 18 Paesi, offre un quadro allarmante delle sfide che lavoratrici e lavoratori stanno affrontando. Secondo Alan King, Presidente e Ceo di Wpo, «I leader aziendali devono rispondere a una domanda urgente: vogliamo costruire ambienti di lavoro psicologicamente sicuri o continuare a rinforzare una cultura fondata su stress e instabilità?». Il concetto di sicurezza psicologica fa riferimento alla possibilità, per ciascun dipendente, di esprimersi apertamente sul posto di lavoro senza timore di conseguenze negative. Oggi questa condizione è sempre più rara. Lo studio evidenzia come lo stress sia la principale fonte di disagio in quasi tutti i contesti esaminati. In Paesi come Cina, Francia e Giappone, i conflitti tra colleghi sono particolarmente diffusi, mentre ovunque cresce la pressione sulle performance. Particolarmente preoccupante è la situazione tra i giovani adulti, sempre più colpiti da sindrome da burnout. «Il nostro studio è un campanello d’allarme: se non si interviene ora, rischiamo di lasciare in eredità una cultura del lavoro basata su disimpegno, stress e conflittualità» - ha precisato la dottoressa Kennette Thigpen Harris -. Oggi che i millennial iniziano a ricoprire ruoli di leadership, è fondamentale costruire ambienti basati su fiducia, rispetto e collaborazione». A rendere unico questo studio è il metodo: anziché basarsi su sondaggi, il Wpo ha analizzato conversazioni anonime tra dipendenti e professionisti della salute mentale. Questo approccio ha fatto emergere emozioni e difficoltà spesso invisibili, offrendo spunti concreti per guidare un cambiamento reale. Le conseguenze di una mancata attenzione alla sicurezza psicologica sono già evidenti: turnover elevato, calo della produttività e scarso coinvolgimento dei team. In questo scenario, lo studio sulla sicurezza psicologica di Wpo si propone come una guida per affrontare le sfide del presente e costruire ambienti professionali più sostenibili. Le imprese che sceglieranno di investire oggi in benessere e ascolto attivo saranno le stesse che domani guideranno un cambiamento positivo. La sicurezza psicologica non è solo una questione etica, ma una scelta strategica per il futuro del lavoro.