Giovedì 17 Aprile 2025

Ispettorato Nazionale del Lavoro: il rapporto annuale e le nuove linee strategiche da dover seguire

Statistiche / Il documento elaborato da INL evidenzia una marcata intensificazione dei controlli sia per numero che per efficacia

L'INL ha presentato il report annuale sull'attività di vigilanza

L'INL ha presentato il report annuale sull'attività di vigilanza

L’Ispettorato Nazionale del Lavoro (INL) ha presentato il Report annuale sull’attività di vigilanza 2024 e illustrato la programmazione per il 2025. In occasione della riunione della Commissione Centrale di Coordinamento dell’attività di vigilanza, è stato proprio il Direttore dell’Ispettorato, Danilo Papa, ad illustrare i dati relativi all’attività svolta. Il documento evidenzia un’intensificazione dei controlli, con un particolare focus sul contrasto al lavoro nero e sulle violazioni in materia di salute e sicurezza. Con un totale di 139.680 verifiche ispettive effettuate, 83.330 violazioni in materia di salute e sicurezza accertate, 15.000 sospensioni delle attività imprenditoriali, 200 milioni di contributi previdenziali e 20 milioni di premi assicurativi recuperati, le ispezioni hanno registrato un aumento significativo, sia per numero che per efficacia. Va precisato che l’attività illustrata comprende gli accessi effettuati dal personale dell’INL, dai militari del Comando Carabinieri per la Tutela del Lavoro che operano all’interno dell’Agenzia, nonché da INPS e INAIL. Sul fronte del lavoro nero e del caporalato, cresce dunque il numero degli accertamenti e dei lavoratori coinvolti che risultano 120.442, il 15% in più rispetto all‘anno precedente. In particolare, per il lavoro nero si tratta di 19.008 lavoratori, di cui 1.368 sprovvisti di regolare permesso di soggiorno (+13% rispetto al 2023), mentre le vittime di caporalato sono 1.226 lavoratori. Scendendo più nel dettaglio delle violazioni in materia di salute e sicurezza con risvolti penali, sono state evidenziate le percentuali di incidenza sul totale di 83.330 violazioni riscontrate: nel 27,1% questa riguarda la formazione e informazione dei lavoratori, nel 23,8% la sorveglianza sanitaria, nel 10,4% altri rischi rilevati, nel 6,0% i rischi elettrici, attrezzature, macchine e DPC/DPI, nel 5,7 la valutazione dei rischi, POS, PSC, DUVRI e nel 4,3% i rischi caduta dall’alto. Nel corso dell’incontro, Mauro Nori, Capo di Gabinetto del Ministero del Lavoro, ha anche riferito in merito alle linee strategiche che dovranno caratterizzare l’attività di vigilanza per il 2025. E’ stata a tal proposito evidenziata l’esigenza di una sempre più attenta attività di programmazione di intelligence, per evitare la sovrapposizione di interventi ispettivi, dando priorità alle violazioni che evidenziano situazioni particolarmente gravi.